All’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, è stato fatto il punto sulle ricerche sull’età evolutiva e l’adolescenza, una delle frontiere più importanti della psichiatria contemporanea.  Diverse le evidenze emerse. Nadia Cattane, ricercatrice presso il Laboratorio di Psichiatria Biologica e recente vincitrice di un progetto americano Narsad Giovani Ricercatori ha illustrato i risultati degli studi condotti al fine di identificare i meccanismi associati alla vulnerabilità e alla resilienza ad eventi stressanti e traumatici nelle prime fasi di vita e di conseguenza allo sviluppo di patologie psichiatriche, come la Depressione, e di identificare marcatori periferici associati alla risposta al trattamento. 

Il Laboratorio di Psichiatria Biologica, coordinato da Annamaria Cattaneo, ha informato circa i  diversi progetti nazionali ed internazionali ai quali partecipa: un progetto di Ricerca Finalizzata Estero, finanziata dal Ministero della Salute,  in cui pazienti depressi che non rispondono al loro trattamento farmacologico e che presentano elevati livelli di infiammazione verranno trattati con farmaci anti-infiammatori in aggiunta alla loro terapia antidepressiva; un progetto Europeo H2020 dove pazienti con disturbo bipolare verranno seguiti durante il trattamento con il Litio per identificare marcatori in grado di predire la risposta al trattamento.

La ricerca presso l’IRCCS sta avanzando per intercettare sempre più precocemente bisogni di cura oltre che per favorire azioni di prevenzione. Proprio in quest’ottica Laura Pedrini dell’Unità di ricerca Psichiatria ha recentemente vinto un bando del Ministero della Salute presentando un progetto focalizzato sulla disregolazione emotiva negli adolescenti. Durante il convegno ha presentato una relazione sui risultati preliminari di uno studio condotto in un campione di studenti di alcuni istituti scolastici della città di Brescia. I dati presentati permettono di comprendere il fenomeno della disregolazione emotiva che si caratterizza principalmente la manifestazione di comportamenti impulsivi, difficoltà nella gestione delle emozioni, autolesionismo, e comporta difficoltà a perseguire obiettivi oltre che difficoltà nelle relazioni interpersonali. Questo tema è di particolare rilievo in quanto la disregolazione emotiva è uno dei fattori chiave implicati nello sviluppo e nel mantenimento di vari disturbi mentali, tra i quali in primis il Disturbo Borderline di Personalità. Il progetto si inserisce nel filone delle attività del gruppo di lavoro coordinato da Roberta Rossi, psicologa-psicoterapeuta che da tempo si occupa di progetti di ricerca e percorsi clinici per il trattamento di persone con Disturbo Borderline di Personalità. Il progetto approvato dal Ministero della Salute coinvolgerà diversi istituti scolastici e permetterà di svolgere attività di prevenzione attraverso un percorso di addestramento all’utilizzo di strategie di regolazione emotiva che verrà condotto direttamente all’interno del contesto scolastico. 

Un altro tema centrale riguarda la valutazione dell’efficacia oltre che la diffusione dei trattamenti evidence-based per i pazienti con disturbi mentali. Il progetto presentato da Valentina Candini dell’U.O. di Psichiatria Epidemiologica e Valutativa (responsabile Dott. Giovanni De Girolamo) si è focalizzato sul trattamento del Disturbo Bipolare e ha permesso, in questi 10 anni di attivazione, di coinvolgere oltre 400 pazienti e 200 familiari afferenti ai servizi di Salute Mentale dei DSM di Brescia e Desenzano, offrendogli un trattamento evidence-based, quale la psicoeducazione strutturata secondo il modello di Colom e Vieta all’interno di un setting ambulatoriale di routine. L’approccio integrato infatti, ovvero la terapia farmacologica combinata al supporto psicologico, è quello prescritto da tutte le linee guida nazionali ed internazionali, alla luce di dati di efficacia presenti ormai da diversi anni nel panorama scientifico. Solo attraverso tale approccio integrato, il paziente può beneficiare al massimo di un percorso di trattamento efficace, che gli permette di stabilizzare l’umore migliorando il decorso del disturbo, attraverso l’azione della terapia farmacologica, ma anche attraverso la comprensione, l’accettazione e la gestione ottimale del proprio disturbo, limitando i fattori di rischio e potenziando quelli protettivi. Il progetto è stato reso possibile attraverso un finanziamento di Regione Lombardia, all’interno dei Programmi Innovativi per la Salute Mentale.

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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