«La terapia del malato di Parkinson è strettamente personalizzata e la risposta alla terapia farmacologica può variare nel tempo. Perciò, la riabilitazione costituisce un importante complemento nella cura della malattia”. Così Alberto Mattioda, Direttore della Struttura Complessa Recupero e Riabilitazione Funzionale del presidio Ospedaliero Riabilitativo B. V. Consolata di San Maurizio Canavese, della Provincia Lombardo-Veneta dei Fatebenefrattelli, ha spiegato come sia stato realizzato un percorso di diagnosi e trattamento del Parkinson, nell’ottica di una presa in carico globale del malato e della sua famiglia
La malattia di Parkinson - di cui si è recentemente celebratala la Giornata nazionale - è una malattia degenerativa del Sistema Nervoso Centrale che colpisce il 4 per mille della popolazione generale e circa l’1% di quella sopra i 65 anni di età. Si stima che in Italia le persone affette dalla malattia siano circa 300.000 con un rapporto maschi-femmine di 1,5: 1, con un età media di insorgenza di 59-62 anni. Ma la malattia può comparire anche in età giovanile, un paziente su quattro infatti ha meno di 50 anni. Al momento le cause della malattia sono ancora sconosciute. E’ stato dimostrato che talune sostanze come il tetracloruro di carbonio possono favorirne l’insorgenza, così come l’utilizzo di particolari prodotti, principalmente insetticidi. Esiste, inoltre, un ipotesi genetica secondo la quale i pazienti avrebbero varianti o mutazioni genetiche che li predisporrebbero a sviluppare la malattia in seguito all’ esposizione a fattori esterni.
La diagnosi è essenzialmente clinica e si basa sull’attenta analisi dei sintomi. La terapia può essere farmacologica, chirurgica o riabilitativa.
Dopo una serie di contatti con le Associazioni dei malati presenti sul territorio, al Presidio Ospedaliero di Sa Maurizio Canavese si è deciso di istituire un Ambulatorio specialistico dedicato ai pazienti affetti da questa malattia ove fosse possibile la presa in carico sia dal punto di vista farmacologico che strettamente riabilitativo. Se nel corso della visita emergono necessità riabilitative, la presa in carico del paziente è possibile in tutti i setting riabilitativi, con attività a livello ambulatoriale, di ricovero in regime di Day Hospital (mediamente 15 accessi due volte all’ anno), o di ricovero ordinario sia per pazienti provenienti da ospedale per acuti che dal proprio domicilio. La presa in carico del paziente è garantita dal personale in servizio presso la Struttura Complessa di RRF, a seconda delle necessità emerse durante la visita fisiatrica e individuate nel Progetto Riabilitativo Individuale redatto dal fisiatra.