Nuove assunzioni, risparmi e reinvestimenti in sanità, ddl sulla medicina difensiva, nuovi Lea: questi i punti di forza del lavoro che il Ministero sta portando avanti nell’orizzonte salute. Ad illustrarlo, lo stesso ministro Beatrice Lorenzin in una recente conferenza stampa a Lungotevere Ripa.

Entro il 2017 6mila assunzioni tra medici e infermieri, per una cifra di 329 milioni di euro, da modulare diversamente a seconda dei fabbisogni, come spiega la stessa Lorenzin: “Dalle analisi dei fabbisogni delle singole Regioni, che dovrebbero arrivare a febbraio, capiremo se le stime sono adeguate, ma potrebbe anche esserci una richiesta di fabbisogno inferiore a quanto previsto”.

All’indomani della conclusione dei lavori della commissione Bilancio sulla Stabilità, e in attesa del suo esame alla Camera, nel mercoledì nero dello sciopero dei medici, il capo del dicastero della Salute ha sentito la necessità di intervenire per fare il punto in un settore in continuo fermento come quello sanitario.

 “Se il sistema ha retto nonostante la crisi – ha riconosciuto il ministro -  lo si deve proprio al sacrificio in termini di disponibilità e preparazione di medici e infermieri”.

E ancora: “E’ necessaria una riflessione del Governo sull’intero comparto sanità, che merita una grande operazione ... credo sia ora venuto il momento della sanità”.

In primo piano naturalmente le nuove assunzioni di medici e infermieri per far fronte all’emergenza dell’orario di lavoro.

“L’assunzione di medici e infermieri – ha spiegato – arriva da un lungo percorso. Ho cercato con forza l’applicazione della direttiva europea sui turni di riposo, non solo per interrompere una fase sanzionatoria a carico del nostro Paese, ma perchè ritengo questa una questione di civiltà. E’ un diritto dei medici usufruire dei turni di riposo e un diritto dei pazienti essere curati da persone che hanno potuto riposarsi. Per questo ho rifiutato la possibilità di una proroga”.

L’anno di tempo concesso alle Regioni per proporre un piano di nuove assunzioni e di riorganizzazione interna delle procedure di lavoro per ridistribuire meglio il personale, a differenza di quanto ci si aspettava, non è stato infatti prorogato dal Ministero.

“Le Regioni – ha precisato – dal primo gennaio potranno assumere personale con contratti flessibili per risolvere le emergenze, ed entro febbraio dovranno inviare i fabbisogni di personale medico e infermieristico necessari per rispondere alle esigenze che potrebbero derivare dall’applicazione della normativa europea sui turni di riposo. Quindi sulla base dei fabbisogni partiranno i concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato, riservando un 50% per la stabilizzazione dei precari. Concorsi che finiranno il loro iter massimo per il 31 dicembre 2017”.

Riguardo ai fondi, il ministro ha ricordato l’aumento del Fondo sanitario nazionale di 1,3 miliardi rispetto al 2014, e la presenza di risorse reperibili grazie alle leve contenute nella Stabilità (centrali uniche di acquisto, piani di rientro degli ospedali in deficit, risk management, medicina digitale), che consentiranno di risparmiare e reinvestire in sanità.

Dirittura di arrivo anche per il ddl sulla medicina difensiva, che, a quanto ha affermato la stessa Lorenzin, dovrebbe essere approvato “entro la tarda primavera, al massimo l’inizio dell’estate”, e per i nuovi Lea, per i quali sono stati vincolati 800 milioni dal Fondo sanitario nazionale.

I nuovi livelli essenziali di assistenza non dovrebbero avere tempi lunghi. “Secondo quanto dettato dalla Stabilità – ha dichiarato – entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore dovranno essere approvati”.

“Nella Stabilità abbiamo inoltre inserito norme per l’aggiornamento e la cifratura anche del nomenclatore, già licenziati lo scorso anno. Sarà istituita anche una commissione nazionale per il loro aggiornamento costante”.

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