Grazie ad una tecnica alternativa portata avanti dal Servizio di Aritmologia del Fatebenefratelli-Isola Tiberina, in collaborazione con le UOC di Chirurgia Toracica e di Anestesia (Centro Trapianti) del Policlinico Umberto I, è possibile agire efficacemente per via chirurgica sulle aritmie ventricolari.

Una soluzione efficace che si avvale di una esecuzione rapida effettuata tramite una piccola incisione. 

Il gruppo ha da poco pubblicato i risultati di uno studio pilota relativo a questa nuova tecnica sulla rivista internazionale “Journals of the American College of Cardiology: Clinical Electrophysiology (JACC EP)” e presenterà a breve i dati aggiornati ai congressi EHRA (European Heart Rhythm Association) e HRS (Heart Rhythm Society) a Boston (USA) nel luglio prossimo. I dati fin qui raccolti con una media di più di un anno di osservazione hanno mostrato una drastica riduzione delle aritmie.

L'obiettivo è quello di continuare a raccogliere dati per standardizzare la metodica a livello italiano ed europeo. A breve partirà uno studio multicentrico di cui il Fatebenefratelli-Isola Tiberina sarà promotore. 

“Si tratta di un intervento di denervazione cardiaca (simpaticotomia modificata) – ha spiegato Filippo Maria Cauti, Aritmologo al Fatebenefratelli - L’approccio mini-invasivo non va a toccare direttamente il cuore, ma, attraverso una piccola incisione sotto l’ascella, tramite una telecamera ed un piccolo strumento chirurgico (uncino a radiofrequenza), agisce sul sistema nervoso simpatico denervando e quindi “silenziando” le afferenze nervose responsabili dell’innesco delle aritmie cardiache. La tecnica chirurgica (simpaticotomia selettiva T2-T5), completamente rivisitata nella metodologia dai chirurghi, consente di eseguire una ‘denervazione’ cardiaca rapida e selettiva, con un ridotto rischio operatorio ed un recupero rapido da parte del paziente”.

"I benefici ed i vantaggi dell’intervento sono molteplici dato che il cuore non viene toccato direttamente – ha sottolineato Pietro Rossi, responsabile UOS Aritmologia del Fatebenefratelli – Considerando la fragilità dei pazienti in questione la possibilità di agire sul sistema nervoso, invece che direttamente sul cuore, rende l’intervento più agile. L’altro indiscutibile vantaggio è l’accesso chirurgico mini-invasivo (si utilizza un singolo accesso millimetrico sottoascellare per l’introduzione dello strumento chirurgico e della telecamera) rendendo l’atto operatorio meno invasivo. Il tutto a favore di una rapida ripresa".

 

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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