L’adenocarcinoma duttale del pancreas è uno dei tumori non responsivi all’immunoterapia, che ha invece rivoluzionato il trattamento di tante altre forme tumorali. Uno studio sperimentale condotto dai ricercatori della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, in collaborazione con le Università di Verona e di Torino, e con l’Institute for system analysis and computer science "Antonio Ruberti" (IASI)-CNR, dimostra che è possibile ‘preparare il terreno’ all’immunoterapia, precondizionando con un immunomodulatore il micro-ambiente tumorale. I risultati della ricerca sono appena stati pubblicati sul Journal of Immunotherapy of Cancer, organo ufficiale della Society for Immunotherapy of Cancer (SITC).

Per questo tipo di tumore un ruolo fondamentale nel ridurre l’efficacia dei trattamenti è svolto dal cosiddetto microambiente tumorale che in qualche modo fa da barriera alle cellule tumorali vere e proprie, proteggendole dall’attacco delle terapie, compresa l’immunoterapia. Lo studio preclinico del Gemelli suggerisce una nuova possibile strategia per vincere la resistenza del microambiente tumorale e far arrivare al bersaglio le terapie oncologiche.

La ricerca ha dimostrato che l’associazione dell’immunomodulatore IMO-2125 (iniettato direttamente nel tessuto tumorale) e dell’immunoterapia (anti-PD1) somministrata per via sistemica esercitano una potente attività anti-tumorale anche in animali di laboratorio con adenocarcinoma duttale pancreatico normalmente refrattari all’immunoterapia. Questo effetto di ‘ricondizionamento’ del tumore, tale da portarlo a rispondere all’immunoterapia, è reso possibile dalla modulazione immunologica del microambiente tumorale operata dall’iniezione dell’immunomodulatore. Secondo gli autori dell’articolo questi risultati forniscono il razionale per l’applicazione clinica di questa strategia caratterizzata da un approccio terapeutico innovativo, che combina trattamenti locali e sistemici. I tempi sono cioè maturi per sperimentare questa strategia innovativa negli esseri umani.

“Si tratta della prima dimostrazione, per ora preclinica, della possibilità di ricondizionare il microambiente tumorale del pancreas attraverso un’iniezione locale di un immunomodulatore, del quale il mio gruppo aveva scoperto in passato alcuni meccanismi d’azione, e che è già oggetto di sperimentazioni cliniche in pazienti affetti da diversi tipi di tumori” – ha affermato Giampaolo Tortora, Direttore del Comprehensive Cancer Center della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, coordinatore dello studio. “Questo immunomodulatore – ha proseguito – rende alcuni sottogruppi di tumori del pancreas molto sensibili all’immunoterapia, sia localmente che a distanza (es. metastasi linfonodali), con farmaci inibitori dei checkpoint che già usiamo in clinica. Questa doppia strategia terapeutica di iniezione intra-tumorale di un immunomediatore seguita da immunoterapia sistemica, potrebbe essere quindi valutata in clinica nei tumori del pancreas, purtroppo refrattari all’immunoterapia tradizionale”.

“Alla luce dei risultati ottenuti con questo studio preclinico – ha concluso Tortora - abbiamo progettato uno studio clinico di fase I/II, che speriamo possa partire il prossimo anno”.

Lo studio è stato condotto da diversi gruppi di ricerca, nell’ambito di progetti tutti sostenuti dalla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

 

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