C’era anche Casa Rosetta tra le aziende sanitarie italiane confederate in Federsanità-Anci i cui vertici sono stati ricevuti recentemente da Papa Francesco in udienza speciale.
Prossimità, integralità, bene comune, queste le tre linee guida raccomandate dal pontefice per promuovere percorsi di integrazione sociosanitaria e socioassistenziale.
“La prossimità – ha detto il Papa - è l’antidoto all’autoreferenzialità; vedere nel paziente un altro me stesso spezza le catene dell’egoismo, fa cadere il piedistallo sul quale a volte siamo tentati di salire e spinge a riconoscerci fratelli, a prescindere dalla lingua, dalla provenienza geografica, dallo status sociale o dalla condizione di salute”.
“Se nelle persone che incontriamo nelle corsie degli ospedali, nelle case di cura, negli ambulatori – ha proseguito - riusciamo a scorgere prima di tutto dei fratelli e delle sorelle, cambia tutto: la presa in carico smette di essere una questione burocratica e diventa incontro, accompagnamento, condivisione. L’integralità si oppone alla frammentazione e alla parzialità. Se tutto è connesso, dobbiamo anche ripensare il concetto di salute in un’ottica integrale, che abbracci tutte le dimensioni della persona”.
“Senza nulla togliere al valore delle competenze specifiche – ha sottolineato il pontefice - curare un malato significa considerare non solo una certa sua patologia, ma la sua condizione psicologica, sociale, culturale e spirituale: il tutto. Una visione olistica della cura contribuisce a contrastare la cultura dello scarto, che esclude quanti, per diversi motivi, non rispondono a certi canoni. È una cultura di oggi, così, dello scarto. Quello che non serve è fuori. Usa e getta, a tutti i livelli. In una società che rischia di vedere i malati come un peso, un costo, occorre rimettere al centro ciò che non ha prezzo, non si compra e non si vende, cioè la dignità della persona”.
“E il terzo antidoto – ha aggiunto - è il bene comune, come rimedio al perseguire interessi di parte. Anche in campo sanitario è frequente la tentazione di far prevalere vantaggi economici o politici di qualche gruppo a discapito della maggior parte della popolazione”.
“Casa Rosetta si riconosce pienamente nelle linee-guida indicate da Papa Francesco, e rafforzerà ulteriormente il proprio impegno” - ha commentato il presidente di Casa Rosetta, Giorgio De Cristoforo, che ha aggiunto: “I primi due articoli dello statuto dell’Associazione definiscono chiaramente l’identità di Casa Rosetta: in coerenza con la visione cristiana della persona e della sua integralità persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, senza scopo di lucro per i soci e remunerazione per chi la presiede, dando assistenza materiale e morale alle persone colpite da menomazioni fisiche, psichiche, sensoriali da qualunque causa, e alle persone emarginate per qualsiasi causa, curando la loro dignitosa assistenza, la loro riabilitazione globale, il reinserimento nella società mediante la promozione dei diritti umani e il contrasto delle disuguaglianze sociosanitarie”.