“Best-practices nella gestione del long-Covid: cercare per curare”, è il tema del convegno svoltosi recentemente presso la Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus di Vasto Marina, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara.

Nel convegno sono state illustrate le metodologie adottate e i risultati raggiunti all’interno del “Progetto LONG COVID-19 QUALI PERCORSI POSSIBILI?”.

Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus sempre in collaborazione con l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Abruzzo.

L’evento aperto a tutta la cittadinanza ha visto l’alternarsi di personalità del mondo accademico e delle professionalità interne alla Fondazione, che hanno preso parte con interesse al progetto.

Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati della ricerca e condivise le esperienze di cura, oltre ai risultati epidemiologici e clinici e il potenziale impatto delle metodiche innovative utilizzate.

L’impatto della pandemia da Covid-19 è stato di enorme rilevanza, tanto sulla salute pubblica delle comunità quanto sulla vita quotidiana di tutti noi. Al di là dei risvolti immediati della pandemia si è nel corso del tempo preso coscienza, tramite l’osservazione clinica e la ricerca, di conseguenze di possibili disturbi cronici dell’infezione da Covid-19. Questi segni e sintomi residui configurano quello che è stato definito Long-Covid, un quadro sindromico che interessa diversi organi e apparati: il Sistema Respiratorio, Cardiovascolare e il Sistema Nervoso Centrale. Tali manifestazioni cliniche   possono essere già presenti al momento dell’infezione attiva o emergere come sequela nel Long-Covid e rappresentano, nel loro complesso, affezioni di notevole peso in termini di qualità di vita per i pazienti che ne sono interessati.

Il progetto ha ricompreso in sé la ricerca e cura, con un’impronta fortemente multidisciplinare ed integrata, rispondendo ai bisogni di salute dei pazienti che hanno affrontato un’infezione da Covid-19, sperimentando ancora oggi i sintomi di Long-Covid.

Sono state coinvolte diverse figure di cura, con l’attivazione di percorsi diagnostico-terapeutici gratuiti e personalizzati nei quali sono stati applicati programmi riabilitativi e trattamenti innovativi di neuromodulazione. Inoltre, è stata fondamentale la risposta in termini di indagine, analisi e sperimentazione per aiutare la comunità scientifica a rintracciare il modello di intervento migliore per trattare il malato Long-Covid, al fine di perfezionare la salute e il benessere dello stesso e dei suoi familiari, favorendo la piena reintegrazione nella vita sociale.

Quindi, è evidente che riconoscere precocemente la presenza di manifestazioni residue del Covid-19, può avere un notevole impatto nelle possibilità di restitutio ad integrum del paziente. Il progetto  della Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus ha avuto come scopo, nel contesto della realtà abruzzese, la messa a disposizione delle persone interessate di un ambulatorio gratuito volto ad una valutazione complessiva del paziente affetto dalla Sindrome Long Covid, con un primo colloquio di approfondimento con lo staff medico, ed una visita specialistica multidisciplinare (cardiologica, pneumologica, neurologica, psichiatrica e psicologica) al fine di individuare il miglior percorso terapeutico-riabilitativo per contrastare, così,  la sintomatologia persistente post Covid-19.

Gli scopi principali del progetto sono stati: rispondere ai bisogni delle famiglie e delle persone affette dal Covid-19; raccogliere dati e informazioni scientifiche rilevanti, da mettere a disposizione di tutta la comunità regionale, nazionale, e internazionale, per meglio comprendere la Sindrome post Covid-19 e il cosiddetto Neuro-Covid, nel pieno rispetto della privacy degli assistiti; determinare degli standard clinico assistenziali, per meglio definire un percorso terapeutico idoneo.

In conclusione, la natura fortemente innovativa del progetto, insieme con lo scopo dello stesso, potrà condurre ad uno standard ottimale di recupero dei pazienti che vi hanno aderito. Con il più ampio auspicio che per ognuno di essi potrà esservi la certezza di una prestazione appropriata e virtuosa.

 

 

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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