La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha realizzato una serie di video-episodi sul tema della nutrizione, disponibili sui canali social del Policlinico. L’iniziativa si realizza nell’ambito del Progetto Contactless 2.0 che prevede un programma di sostegno, educazione e formazione per le famiglie di bambini e ragazzi con patologie ad elevata complessità assistenziale che afferiscono ai reparti pediatrici del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.
Questo aspetto è molto importante soprattutto in età pediatrica quando l’obiettivo fondamentale è proprio preservare e ottimizzare la crescita e garantire un adeguato sviluppo intellettivo, psicofisico e auxologico.
“Risulta fondamentale affiancare la famiglia e supportarla in quelle che sono le tappe della vita perché nutrire è affidarsi, dedicarsi, prendersi cura, amare”, sottolinea la dottoressa Roberta Onesimo, pediatra presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. I bambini a elevata complessità assistenziale, con patologie che comportano una disabilità hanno sicuramente un percorso più complesso, anche per gli aspetti legati alla nutrizione”.
“È importante – prosegue la dottoressa Onesimo - che un team multidisciplinare dedicato supervisioni la crescita e individui un piano nutrizionale personalizzato per i bambini con disabilità. Le azioni possono essere molteplici: dalla modifica della dieta che viene proposta, fino a interventi di nutrizione artificiale”.
Per i bambini con patologie complesse è essenziale che la nutrizione, oltre a essere adeguata in termini qualitativi e quantitativi impedendo la malnutrizione, sia anche sicura e non esponga il bambino con disabilità a rischio di inalazione.
In questo percorso di assistenza, l’ascolto dei genitori e la loro formazione assumono un ruolo essenziale. Attraverso la conoscenza e il supporto dell’équipe multidisciplinare la famiglia può acquisire gli strumenti per gestire nel miglior modo possibile le tappe di vita del proprio bambino, condividendo obiettivi, affrontando insieme le difficoltà, in un’alleanza famiglia-centro indispensabile per il raggiungimento di qualunque traguardo terapeutico assistenziale.