Il Direttore Generale della struttura di Grottaferrata commenta gli arresti effettuati in mattinata dopo una sua denuncia ai Nas.
“Abbiamo fatto quello che dovevamo fare”, queste le parole del direttore Generale del “Villaggio Eugenio Litta” di Grottaferrata, dott. Michele Bellomo, dopo gli arresti effettuati in mattinata dai Carabinieri del NAS di Roma in collaborazione con il gruppo Carabinieri di Frascati.
Le indagine erano iniziate un anno e mezzo fa dopo una denuncia dello stesso ai NAS di Roma e non, come erroneamente riportato da alcuni mezzi di informazione, a seguito di una segnalazione dei familiari delle persone assistite nel centro.
“Il Villaggio Eugenio Litta è un istituto di riabilitazione di eccellenza nel panorama sanitario regionale e nazionale – sostiene ancora il dottor Bellomo - siamo noi, insieme agli utenti del Centro, le prime vittime degli indegni maltrattamenti effettuati da questi operatori sanitari”.
La tipologia dell’utenza è quella dell’età evolutiva in situazione di handicap, con disturbi neurologici, psicopatologici o ritardo mentale. Altra fascia di utenti sono malati di Parkinson, le persone colpite da ictus o emiparesi, o i bisognosi di riabilitazione in campo ortopedico. A tutti costoro l’Eugenio Litta offre 45 posti in strutture residenziali, 95 in strutture semi residenziali e 125 in ambulatorio con oltre 400 utenti in carico.
“Il villaggio si ritiene parte lesa di questi fatti – ha concluso il direttore Generale – confidiamo fortemente nel lavoro della autorità giudiziaria, e garantiamo la massima collaborazione così come è avvenuto sino ad oggi”.