Aiutare il sistema sanitario nazionale a ridurre il livello di corruzione grazie a una maggior trasparenza, integrità e responsabilità. È questo l’obiettivo del progetto pilota «Curiamo la corruzione» che Transparency International Italia, in partnership con CENSIS, ISPE Sanità (Istituto per la promozione dell’etica in sanità) e RiSSC (Centro ricerche e studi su sicurezza e criminalità), sta per lanciare in 4 Asl italiane. Il progetto, che durerà due anni, prevede attività che mirano ad aumentare la consapevolezza sul fenomeno della corruzione, a istruire e formare dirigenti e staff del settore, a implementare e testare sul campo strumenti anti-corruzione innovativi e modelli organizzativi specifici per le ASL.
A questa prima fase di sperimentazione parteciperanno l’Apss di Trento, l’Asl di Bari, l’Asst di Melegnano e della Martesana (MI) e l’Asp di Siracusa, a cui il prossimo anno dovrebbe aggiungersi una quinta Asl. In particolare, il progetto svilupperà le seguenti attività:
1. Analisi del settore e identificazione dei maggiori rischi di corruzione, approfondendo tre diversi aspetti: il fenomeno della corruzione negli appalti, l’efficienza economica delle aziende sanitarie ed ospedaliere, la percezione degli operatori del settore;
2. Formazione per il personale delle aziende sanitarie ed ospedaliere;
3. Elaborazione e adozione da parte delle istituzioni competenti di raccomandazioni per migliorare i livelli di trasparenza, integrità, responsabilità ed etica nel settore sanitario;
4. Sviluppo e adozione da parte delle aziende ospedaliere di linee guida per l’elaborazione dei piani anticorruzione;
5. Promozione di una campagna di sensibilizzazione sia per il personale sanitario che per i cittadini;
6. Esperimenti in 5 ASL o AO pilota, dove gli strumenti anticorruzione verranno testati e monitorati per 2 anni in collaborazione con il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e lo staff delle organizzazioni.
Un progetto internazionale per curare la corruzione in sanità in Italia
- Ufficio Comunicazione
