Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin hanno visitato, il 24 scorso, la Fondazione Santa Lucia di Roma, struttura d’eccellenza nella riabilitazione. Il presidente e il Ministro hanno visitato i percorsi di riabilitazioni per bambini affetti da patologie complesse, come paralisi cerebrali o sindromi genetiche rare. Si sono intrattenuti anche con i ricercatori dei laboratori di fisiologia neuromotoria, che da anni operano in collaborazione anche con Nasa e Asi. “Ero a conoscenza di ciò che veniva fatto qui ma naturalmente vedere direttamente, seppur velocemente, alcune delle attività che vengono svolte ha ben altro significato”, ha commentato il Presidente della Repubblica. Nell'Auditorium del Centro Congressi  il Presidente è stato accolto dal canto dell'inno nazionale intonato da un coro speciale, quello dell’Associazione Italiana Afasici. Persone che hanno perduto la capacità di linguaggio, ma in grado di cantare sulle note di Mameli davanti al Presidente e sentirsi così cittadini di serie A. L'Italia “è un Paese che quando vuole sa fare miracoli”, ha sottolineato  il Ministro Lorenzin. Tra i presenti anche i giocatori della squadra del Santa Lucia Basket, campione d’Italia con 21 scudetti all’attivo, che ha donato al Capo dello Stato la maglia  “Mattarella 12".

In occasione della visita del Presidente della Repubblica, la Fondazione Santa Lucia ha presentato ufficialmente anche il suo nuovo logo. Simboleggia l’albero della vita. Con le sue ramificazioni e i suoi frutti richiama anche assoni e sinapsi. L’espressione “Neuroscienze e Riabilitazione” riassume la vocazione e le specializzazioni che caratterizzano l’attività della Fondazione, sottolineando l’alta dignità dell’agire scientifico. Nel suo discorso Mattarella ha espresso “grande apprezzamento per ciò che viene fatto qui, per il sostegno alla speranza con cui vengono accompagnati gli assistiti”. “Luoghi come questo – ha aggiunto - sono un crocevia tra la sofferenza, l'impegno professionale e la solidarietà. L'obbiettivo è di abbattere le barriere che a volte sembrano impossibili ma si riesce a farlo con la scienza, l'assistenza, la ricerca”.  Dal canto suo l ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha notato che "di riabilitazione si parla ancora poco e si fa ancora poco in Italia. Come altri aspetti sanitari si va ancora macchia di leopardo. Abbiamo quindi attivato un network per mettere in rete gli Irccs, un grande sistema della riabilitazione italiana senza il confine del territorio e con obiettivo di dare a tutti i pazienti il massimo". Questo luogo è " una vera eccellenza italiana, della nostra regione e città”. Polo didattico e sportivo, centro di ricerca, di assistenza e di riabilitazione la Fondazione Santa Lucia, ha sottolineato nel suo intervento il ministro Lorenzin, "non è un ospedale ma una piccola città in cui, in tanti, si cerca di fare piccoli miracoli, insegnare una parola o un gesto a persone di tutte le classi sociali, età e nazionalità". E' raro, ha proseguito, "trovare strutture così belle". "Siamo abituati, a strutture fatiscenti e vecchie specie nel sud Italia", invece, "quando stai male non puoi stare in posto brutto e trascurato ma in un posto che ti accolga, che ti faccia sentire a casa". La Fondazione, ha poi specificato il ministro "fa parte dei 49 Irccs italiani, luoghi in cui si fa ricerca traslazionale, ovvero direttamente sul paziente. Una delle caratteristiche del nostro Ssn". Riceve il 3% di fondi della ricerca, "perché vince i bandi. Dobbiamo valorizzare sempre più la meritocrazia, non con interventi a pioggia ma destinati laddove si lavora per il pazienti". "Servono - ha concluso- più Santa Lucia. Bisogna fare in modo che ci siano più centri come questi nel centro Sud Italia”. Luigi Amadio, direttore generale della Fondazione Santa Lucia si è soffermato sul nuovo logo  “simbolo della volontà di non fermarci di fronte a difficoltà e di rinnovarsi sempre, è con uno sguardo rivolto al futuro, il coraggio di buttare il cuore oltre l'ostacolo. Quello che ci insegnano ogni giorno i nostri pazienti". Alla visita era presente anche Rita Visini, assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio la quale ha tra l'altro voluto sottolineare che “La Fondazione Santa Lucia è una presenza di eccellenza della città di Roma e del Lazio. Qui nell’attività e nell’impegno quotidiano di quanti operano ad ogni livello per il bene dei pazienti si concentrano tre sfide cruciali del nostro tempo: la ricerca scientifica, la cura e l’inclusione sociale. Tutte sfide che s’intrecciano tra di loro perché tutte hanno al centro il valore irrinunciabile della persona umana e della sua dignità”. “Ancora troppe barriere sia architettoniche che fisiche – ha aggiunto - si frappongono fra molti cittadini e la piena esigibilità dei loro diritti. E come Istituzioni noi dobbiamo impegnarci sempre più per costruire un sistema di assistenza armonico ed efficiente in grado di rivolgersi alle persone nell’interezza e nella complessità dei loro bisogni e non ad un’indistinta utenza”.

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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