Appropriatezza, aderenza, continuità terapeutica, responsabilità prescrittiva, sostenibilità sono questi i punti focali per la gestione integrata del paziente diabetico. E’ quanto sostenuto nell’ambito del convegno “Il paziente diabetico: modelli di appropriatezza e aderenza per una corretta gestione integrata”, svoltosi recentemente a Roma in Senato.I circa 4 milioni di pazienti diabetici pesano sul Servizio Sanitario Nazionale con cifre di quasi 20 milioni all’anno, tra costi diretti e indiretti. Tutelare il malato garantendo sostenibilità di spesa è l’obiettivo prioritario a cui mirare.Occorre trovare soluzioni appropriate in linea con il Piano nazionale sulla malattia diabetica, che identifica nella gestione integrata “la reale chiave di volta per garantire al soggetto diabetico e/o insulinizzato il miglior percorso terapeutico”, come affermato da Paola Pisanti, Presidente della Commissione Nazionale Diabete e Coordinatore Gruppo di lavoro sulle Cronicità del ministero della Salute.“Il costo annuo della gestione del diabete – ha spiegato Francesco Saverio Mennini, Direttore del Centro di valutazione economica Hta dell’Università di Roma Tor Vergata – è complessivamente di circa 20 miliardi, di cui 9 per le spese dirette, ovvero farmaci, ospedalizzazioni e assistenza, e quasi 11 miliardi per spese indirette, intese come perdita di produttività e spesa a carico del sistema previdenziale”. “In particolare – ha proseguito – a pesare su questa ultima voce è il pensionamento anticipato dei malati che indice per ben 9 miliardi”. La gestione di questi pazienti coinvolge diverse competenze professionali e richiede una rigorosa appropriatezza nella prescrizione di esami, farmaci, presidi, procedure e nella organizzazione e gestione del sistema di cure. “Le persone con diabete – ha precisato Giovanni Lamenza, Presidente di Diabete Italia – hanno a che fare con una patologia cronica, complessa e progressiva e tra le più rapide a diffondersi a livello mondiale. Per questo motivo è fondamentale disporre di una organizzazione dell’assistenza sociosanitaria adeguata e sostenibile, che garantisca un facile ed omogeneo accesso alle cure e alle nuove tecnologie. Prevenzione delle complicanze e diagnosi precoce in età pediatrica, sono le parole d’ordine”.“Non è difficile convincersi - ha continuato – che la formazione delle persone con diabete e percorsi strutturali per l’inserimento dei pazienti in età evolutiva nelle attività sociali, sono passaggi obbligati per una gestione corretta e consapevole della patologia. La persona con diabete, infatti, è chiamata non solo a controllare in maniera continua e costante la sua glicemia, ma anche a condurre uno stile di vita per scongiurare il rischio di generare nel lungo termine le complicanze tipiche del diabete”.