Un infermiere professionale ogni 6 pazienti, questo, secondo uno studio inglese, il rapporto ideale di assistenza. La riduzione del numero dei pazienti affidati ad una singola figura consentirebbe la riduzione della mortalità del 20% nei reparti di medicina e del 17% in quelli di chirurgia.

La ricerca, pubblicata su BMJ Open, è stata condotta da un gruppo di ricercatori del CLAHRC (National Institute for Health Research Collaboration for Leadership in Applied Health Research and Care), che, nell’arco di due anni, hanno preso in esame diversi ospedali britannici, dividendoli in due gruppi, il primo formato da 137 nosocomi, il secondo da 46.

“Trattandosi di uno studio osservazionale – spiegano i ricercatori – non è possibile trarre conclusioni certe sull’esistenza di un rapporto causa-effetto tra mortalità e rapporto personale infermieristico/pazienti più sfavorevole.”

“Il nostro studio – proseguono – non consente di individuare delle soglie sicure sulla numerosità dello staff. Tuttavia, data la forza complessiva dell’evidenza circa la presenza di una associazione, è possibile individuare livelli numerici di staff che espongono ad un aumentato rischio i pazienti”.

 

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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