Il meccanismo che regola la spesa territoriale funziona perfettamente, mentre la spesa ospedaliera è fuori controllo e nel 2015 ha fatto emergere un buco di 1,8 miliardi a causa di un tetto troppo basso e del rapido cambiamento dei farmaci che, per le strutture, ha comportato problemi nell’acquisto e nella gestione”. E’ il ragionamento formulato dal ministro della Salute Lorenzin nel corso di un intervento presso il seminario ‘Investire e crescere in Italia, il ruolo dell’industria del farmaco’ promosso dalla Fondazione Astrid. “Occorrono quindi nuovi meccanismi e proprio in questi giorni, nell’ambito del tavolo per la farmaceutica – ha spiegato – stiamo cercando di metterli a punto. Le dinamiche degli ultimi anni hanno funzionato, pur tra luci e ombre, e ci hanno consentito di garantire l’accesso al farmaco anche nei momenti di crisi più dura. Mi auguro che i nuovi modelli elaborati dal tavolo possano risultare utili per i prossimi 5-10 anni”
Il Ministro ha poi sottolineato che la chiave di volta risiede “nella produzione di informazioni certe e in tempo reale, grazie a flussi di dati omogeneizzati lungo tutto il territorio nazionale. La tecnologia, infatti, ci consente questo e anche di più. Per esempio possiamo migliorare le procedure di gestione, in termini di efficienza, presso le farmacie ospedaliere, in particolare tramite il fascicolo elettronico e automatizzando gli acquisti, elemento che consentirebbe di risparmiare circa il 20%”. Altro tema nodale riguarda i fondi per i farmaci. “La mia idea è costruirne uno ad hoc per gli innovativi, perché non basta soltanto quello per l’epatite”. Allo stesso tempo, però, la ricerca “non può concentrarsi soltanto sugli innovativi, escludendo gli antibiotici con tutte le drammatiche conseguenze che stiamo rilevando”. Nel complesso, a livello sistemico, “la grande sfida è riuscire, contemporaneamente, a controllare i prezzi e ad aprire il mercato”.