L’ossido di grafene contro batteri e funghi per vincere l’antibioticoresistenza in ospedale. Questo il risultato di uno studio condotto dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con il Cnr di Roma. La ricerca, presentata a Los Angeles nel corso del 60° convegno della Società di Biofisica, ha evidenziato come un disinfettante (in formulazione liquida o gel) a base di grafene (materiale che si trova anche nella mina delle matite) sia in grado di combattere batteri ospedalieri come lo Staphylococcus aureus, l’Escherichia coli, l’Enterococcus faecalis, e funghi come la Candida albicans.

I risultati hanno dimostrato l’efficacia di questa molecola anche a bassissime concentrazioni. Il meccanismo di azione dell’ossido di grafene è superiore a quello degli altri agenti antibatterici usati attualmente perché agisce su tre fronti: può tagliare le pareti dei batteri come una lama, è in grado di intrappolarli ed infine riesce ad alterarne il metabolismo, impedendone la moltiplicazione.

Al momento lo studio è stato condotto in laboratorio, ma si sta valutando la possibilità di estendere la sperimentazione anche in ambito clinico. In futuro i ricercatori ipotizzano l’utilizzo di questa sostanza, rispettosa dell’ambiente e dai costi contenuti, anche per rivestire strumentazioni mediche e chirurgiche.   

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