Sì anche alla Giornata contro la denigrazione fisica
Approvata definitivamente la Legge sull’Obesità. Il sì è arrivato Mercoledì primo Ottobre al Senato, che ha anche dato il via libera al Ddl che riconosce il 16 maggio quale Giornata nazionale contro la denigrazione dell'aspetto fisico delle persone (body shaming). L’Italia è il primo Paese al mondo a dotarsi di una apposita normativa che fa dell’obesità una malattia “progressiva e recidivante”, una patologia che oggi in Italia colpisce oltre 6 milioni di persone, giovani e anziani, a rischio pertanto di diabete, malattie cardiovascolari e tumori. Nel testo di legge si prevedono campagne di sensibilizzazione, di formazione, l'agevolazione dell'inserimento delle persone obese nelle attività scolastiche, lavorative e sportivo-ricreative, un Osservatorio nazionale.
Per il finanziamento di un programma nazionale per la prevenzione e la cura è stata stanziata una spesa di 700.000 euro per l'anno 2025, di 800.000 euro per il 2026 e di 1,2 milioni di euro annui dal 2027. Al fine di promuovere la formazione e l'aggiornamento su questa patologia degli studenti universitari, dei medici di medicina generale, dei pediatri e del personale del Ssn, sono invece previsti altri 400.000 euro annui a decorrere dal 2025. Ma il punto cruciale è anche la gratuità delle cure: con il riconoscimento dell'obesità come malattia cronica, le cure saranno a carico del Ssn, ma previo il necessario inserimento nei Lea. Per il ministro della Salute, Orazio Schillaci, "è un segno di civiltà". Quanto alla introduzione dell'obesità nei Lea il ministro si mostra cauto: “Valutiamo. Nei Lea ci sono tante cose da inserire, ma credo che aver approvato una legge specifica dimostri l'attenzione che abbiamo sulla salute pubblica”. 'Italia compie un passo storico: per la prima volta questa condizione viene riconosciuta come malattia, ma soprattutto si avvia un vero programma nazionale di prevenzione e cura... ", il parere del Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.