All’Italia costano 20 mld l’anno e oltre 63 mld legati a perdite produttive nel settore lavoro
Un italiano su sei ha disturbi mentali. Dunque all’incirca il 26% della popolazione. I disturbi mentali costano all'Italia 20 miliardi di euro l'anno, circa il 3,3% del Pil, oltre aperdite complessive per oltre 63 miliardi di euro, legate alla perdita di produttività, all'assenteismo e alla disoccupazione di lunga durata. Se si investisse l'1,6% di spesa sanitaria in più sulla salute mentale, arrivando alla soglia del 5% rispetto al 3,4% attuale, il Paese registrerebbe benefici diretti e indiretti per 10,4 miliardi di euro. Sono i dati evidenziati dal rapporto La salute mentale come motore della crescita socio-economica dell'Italia" realizzato da Angelini Pharma in partnership con The European House - Ambrosetti e presentato oggi presso il ministero della Salute a Roma, nel corso dell'evento "Headway - A New Roadmap in Brain Health: Focus Mental Health" alla presenza, tra gli altri, del ministro della Salute Orazio Schillaci e della viceministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci. Il dato ci colloca al penultimo posto tra le nazioni Ue ad alto reddito
Già nel 2018, la Lancet Commission raccomandava che i Paesi ad alto reddito destinassero almeno il 10% e i Paesi a reddito medio-basso il 5% del loro budget sanitario alla salute mentale.
Tuttavia, si legge nel rapporto, "la distribuzione delle risorse varia significativamente tra gli stati dell'Ue, con Francia (15,0%), Germania (11,3%) e Regno Unito (10,3%) come principali investitori, superando la media dell'Ue27+Uk del 5,7%", mentre "tra i Paesi con il divario più ampio tra investimenti raccomandati dal Lancet e quelli effettivi vi è l'Italia, che investe solo il 3,4%". "Aumentare le risorse dedicate all'assistenza per la salute mentale può portare a sostanziali guadagni economici, tra cui una riduzione dei ricoveri ospedalieri, un miglior trattamento dei disturbi mentali e notevoli impatti sul mercato del lavoro", si legge nel report, secondo cui "un investimento aggiuntivo annuale di €9,1 miliardi in Italia genererebbe risparmi diretti per i sistemi sanitari e sociali pari a €29,6 miliardi e risparmi indiretti di €13,7 miliardi per l'economia italiana", per un totale di 43,3 miliardi.