Non cala l'allerta per l'epidemia di legionella a Parma. Ieri si è registrato il secondo decesso di una paziente colpita: una donna di 77 anni è morta all'ospedale Maggiore, dove i casi sono saliti a 31. Lo riporta la stampa locale. L'anziana era stata ricoverata per grave difficoltà respiratoria e febbre alta: aveva patologie pregresse. Sempre ieri è stata confermata la positività per altre due persone già ricoverate al Maggiore. Il numero totale dei casi positivi è appunto 31, e al momento i ricoverati da polmonite per legionella sono 16, di cui due in condizioni serie. Nei giorni scorsi era deceduta una paziente ultraottantenne, anche lei con gravi patologie pregresse. Per oggi è convocato un incontro tra i medici delle due Aziende sanitarie e della Regione Emilia-Romagna, con esperti dell'Istituto Superiore di Sanità. Nel summit potrebbero venire avanzate le prime ipotesi sulle cause del contagio. L'Unità di Crisi istituita dalla Regione Emilia-Romagna nelle riunione di oggi dovrebbe infatti rendere noti i dati del monitoraggio che Arpa ha effettuato in vari punti dell'Acquedotto di Parma. Le persone colpite risiedono tutte in una zona ben definita della città e la fonte più probabile del contagio resta la rete idrica dell'acqua potabile. Domani sera, alle 21, è invece in programma un'assemblea pubblica dove il sindaco Federico Pizzarotti informerà la cittadinanza sulla situazione dell'emergenza. Con lui ci saranno i dirigenti dell'Ausl di Parma e di Iren, l'azienda che amministra la rete idrica comunale.