Una vera e propria svolta nel mondo del lavoro. Così è stata definita la sentenza del Consiglio di Stato sulla cosiddetta “clausola di salvaguardia”, che impedisce di presentare ricorso dopo la firma dell’accordo.

Si pone finalmente fine ad un contenzioso, del valore di un miliardo di euro, che ha rappresentato da sempre una piaga per la gestione della sanità del Lazio.

La suprema magistratura amministrativa ha infatti bocciato il ricorso in appello di alcuni operatori privati accreditati contro la norma contenuta nei contratti che regolano rapporti e prestazioni con il SSR.

La clausola di salvaguardia è quindi stata ritenuta valida perché in linea con la nuova concezione del buon andamento economico finanziario. Essa prevede che con la sottoscrizione dell’accordo la struttura accetti espressamente, completamente e incondizionatamente il contenuto dei provvedimenti, e rinunci alle azioni e impugnazioni già intraprese avverso i suddetti provvedimenti già adottati, conosciuti o conoscibili.

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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