UN ABBASSAMENTO DELLE TARIFFE TRA IL 7 ED 12% RISCHIA DI FAR CHIUDERE I CENTRI DI RIABILITAZIONE PER PERSONE DISABILI E PLURIMINORATE

Roma, 16 ottobre 2017

“Le tariffe per le strutture di riabilitazione ex art.26 sono sempre le stesse solo perché quelle nuove entreranno in funzione a decorrere dal 1 gennaio 2018”, spiegano Michele Bellomo, presidente dell’ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari) e Massimo Sala presidente della FOAI (Federazione degli Organismi per l’Assistenza alle Persone Disabili).

Il decreto della Regione nr. G04762 del 12 aprile 2017, che il presidente Zingaretti dovrebbe conoscere, ha stabilito le nuove tariffe, che un altro decreto, il nr. G10895 del 1 agosto 2017 ha poi differito al 1 gennaio del prossimo anno. “Evidentemente il presidente della Regione cerca di nascondersi dietro un dito, eludendo di affrontare un problema che riguarda nella nostra Regione circa 13 mila persone”.

Tanti sono i pazienti, persone disabili e minorate, che frequentano i circa 70 centri che afferiscono alle due associazioni. Tra questi il Don Orione, il Don Guanella, l’Eugenio Litta, la Fondazione Santa Lucia, L’ANFASS Roma, l’Istituto Leonarda Vaccari e la Comunità Capodarco di Roma. Tutte associazioni ONLUS e senza fini di lucro specializzate nella riabilitazione fisica, psichica e sensoriale di bambini, adolescenti ed anziani.

“Sono anni che chiediamo un adeguamento delle tariffe, ferme al 2001 – insistono i due presidenti - ed invece queste sono state ulteriormente abbassate, con riduzione che vanno dal 7 al 12%, non tenendo conto delle spese per il personale amministrativo e tecnico e sottostimando i costi per le manutenzioni. Per questi motivi avevamo domandato un incontro col presidente Zingaretti, richiesta che non ha neanche ricevuto una risposta, prima del suo comunicato laconico e impreciso”

 

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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