Il bilancio consolidato della sanità 2016 ha avuto un esito pari a meno 137 milioni che incide per l’1,3 per cento sul trasferimento nazionale di 10.253 milioni di euro, in miglioramento rispetto all’anno precedente quando il disavanzo era pari a meno 333 milioni”. Lo ha riferito Alessio D’Amato, responsabile della cabina di regia del servizio sanitario regionale, ascoltato dalla quarta commissione sui temi del pacchetto bilancio. “Rispetto al 2013 – ha riferito D’Amato - abbiamo una riduzione di circa l’80 per cento del disavanzo che è passato dai 670 milioni del 2013 ai meno 137 milioni che è il disavanzo del 2016. Le uscite maggiori del bilancio sono riservate ad alcune voci innanzi tutto quelle relative alle spese del personale con una cifra di circa 2,7 miliardi di euro e quella relativa alla spesa farmaceutica pari 1,14 miliardi di euro, quella relativa all’acquisto dal privato ospedaliero pari a 1 miliardo e 39 milioni di euro”. “I costi operativi sono stati nel 2016 pari a 10,456 miliardi – ha proseguito il responsabile della cabina di regia del servizio sanitario regionale - con un margine operativo positivo di 169 milioni. L’incidenza maggiore di questo risultato è stata data dal combinato disposto di due fattori: il contenimento dei costi interni, per 82 milioni di euro, e l’altro relativo alla riduzione dei costi esterni per 55 milioni di euro. L’onere relativo all’acquisto di assistenza protesica, all’ammodernamento tecnologico e all’aumento delle prestazioni ad elevata complessità - più 19% di trapianti – e all’acquisto di farmaci innovativi ha portato a un aumento dei costi pari a più 200 milioni di euro, compensati dal fondo nazionale solo la metà. Il tempo medio di pagamento ai fornitori è passato sotto i sessanta giorni. Il 2016 è stato un anno importante per i livelli essenziali di assistenza: la Regione, infatti, ha avuto il riconoscimento pari a 176 punti sulla griglia Lea, vale a dire un giudizio di adempienza sopra i 160 punti. Sotto i 160 punti – ha concluso D’Amato - una regione è giudicata inadempiente”.
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Migliorano i conti in sanità
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