Più territorio, con una Casa della Salute in ogni distretto e ospedali per intensità di cura. Sono queste le due direttrici su cui si basa l’atto aziendale della nuova Azienda sanitaria Roma 2 (nata dalla fusione delle ex Asl Roma B e Roma C) su cui è al lavoro il commissario straordinario Flori De Grassi. Su l’Atto, che dovrebbe essere ufficialmente presentato il prossimo 14 marzo al Collegio di direzione, c’è molta attesa anche perché la nuova azienda (che va dall’Eur fino a Tiburtina copre quasi la metà della Capitale) dovrà fornire assistenza a circa 1,3 milioni di romani.

I capisaldi del nuovo Atto vertono sulla costruzione di un sistema basato sull’intensità di cura e sul potenziamento dell’assistenza territoriale, per cui è prevista la creazione di una Casa della Salute per ogni distretto. In ogni caso, nella prima fase non dovrebbero esserci stravolgimenti e non sono previste (perlomeno nel primo periodo) chiusure di reparti ospedalieri, anche se è molto probabile che s’interverrà per rimuovere alcuni doppioni (come per esempio la neuro psichiatria infantile).
L’obiettivo è quello di costruire un testo agile e di facile attuazione (sarà anche modificabile in corso d’opera) e in linea con quanto sta avvenendo nelle Asl Roma 1 e Roma 3. Il percorso di accorpamento non sembra essere agevole, soprattutto per quanto riguarda la quantificazione del budget regionale e per la difficoltà è quella di omogeneizzare procedure molto diverse

Documentazione

Questionario sulla prevenzione del rischio clinico nelle strutture associate all'Aris.

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