L’assistenza neuropsichiatrica di 180 mila bambini e ragazzi in Sicilia è a rischio.
Lo afferma la sezione Sicilia della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) che aveva già  chiesto in regione un incontro per discutere e verificare le modalità dell’articolazione organizzativa dei Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia, a seguito della ridefinizione degli obiettivi e dell’organizzazione sanitaria regionale, in corso di definizione.

La richiesta, al momento, è rimasta senza risposta. Le preoccupazioni della Sinpia riguardano il futuro dei servizi territoriali che affrontano patologie che vanno dai disturbi alimentari all’autismo, dalle dipendenze patologiche giovanili, agli abusi all’infanzia. Servizi che si rivolgono a un bacino di utenza potenziale di 180 mila minori e che ora potrebbero andare incontro a un peggioramento ulteriore dopo “anni di perdita di risorse umane e  depotenziamento dei servizi per le note necessità di manovre di rientro, spending review e blocchi di turn over”. Al centro del confronto richiesto dalla Sinpia Sicilia c’è la richiesta di includere i servizi integrati di Neuropsichiatria dell’Infanzia ospedale-territorio,  tra quelli rari e strategici, indispensabili all'assolvimento di Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per utenza fragile, in maniera esplicita e senza attendere l'iniziativa autonoma di direttori generali o commissari

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