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 Leone XIV alla Fao: “L’uso della fame come arma di guerra è un crimine”

Severo richiamo del Papa alla Giornata Mondiale dell’alimentazione

“Gli scenari dei conflitti attuali hanno fatto riemergere l'uso del cibo come arma da guerra". “E’ un nuovo crimine che non va tollerato”. E’ il severo richiamo di papa Leone XIV nel discorso tenuto alla Fao Giovedì 16 Ottobre in occasione della Giornata Mondiale dell’alimentazione. Parole ferme, non prive di sconforto e condanna per i signori della guerra e di pietà per i milioni di vittime con evidente riferimento- pur senza nominarli esplicitamente - ai conflitti vecchi e nuovi - Gaza, Terra Santa ed Ucraina in testa - in corso nel mondo “ormai da troppo tempo”. Ad ascoltarlo, Capi di Stato, premier, ambasciatori e, in rappresentanza dell’Italia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Sembra allontanarsi sempre più – ha ammonito, tra l’altro, il Papa - quel consenso espresso dagli Stati che considera un crimine di guerra la fame deliberata, come pure l'impedire intenzionalmente l'accesso al cibo a comunità o interi popoli. Il diritto internazionale umanitario vieta senza eccezioni di attaccare civili e beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni". "Con dolore, siamo testimoni dell'uso continuo di questa crudele strategia che condanna uomini, donne e bambini alla fame", "non possiamo continuare così", occorre "porre rimedio a questo scandalo". “Lo spreco di cibo sta da una parte, il morire di fame dall'altra”, per Leone XIV si tratta di "paradossi oltraggiosi". Per i quali si è chiesto con forza, alzando anche il tono della voce: "Come possiamo continuare a tollerare che si sprechino ingenti tonnellate di alimenti mentre moltitudini di persone si affannano per trovare nella spazzatura qualcosa da mettere in bocca? Come spiegare le diseguaglianze che permettono a pochi di avere tutto e a molti di non avere nulla? Perché non si pone subito fine alle guerre che distruggono i campi prima ancora delle città, arrivando persino a scene indegne della condizione umana, dove la vita delle persone, e in particolare quella dei bambini, invece di essere custodita, si spegne mentre questi, ridotti pelle e ossa, vanno alla ricerca di cibo?". "Contemplando l'attuale panorama mondiale, così doloroso e desolante a causa dei conflitti che lo affliggono – per il Pontefice - si ha l'impressione che siamo diventati testimoni abulici di una violenza lacerante, quando, in realtà, le tragedie umanitarie ben note a tutti dovrebbero spronarci a essere artigiani di pace, muniti del balsamo curativo che richiedono le ferite aperte nel cuore stesso dell'umanità".

Il testo integrale della prolusione del Papa è nella sezione Documenti della Homepage di questo sito.

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