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Proposta da Schillaci la specializzazione universitaria in “medicina generale”

Il povero Ministro della Salute non sa proprio cosa inventarsi ancora per trovare un rimedio al mal funzionamento del SSN. Un malfunzionamento dovuto, come è noto, in gran parte alla grave carenza di personale sanitario, infermieri e soprattutto medici. Una situazione che va aggravandosi ancora di più stando alle notizie che giungono dalla Calabria, sulla fuga anche di quei volenterosi medici cubani che da un paio di anni si erano trasferiti in Italia per dare una mano al nostro servizio assistenziale. Tra le motivazioni – secondo indiscrezioni che circolano sul web - ci sarebbero questioni di mancati riscontri economici, ambienti lavorativi disorganizzati e non al passo con gli sviluppi della tecnologia medico-scientifica, al punto da non consentire un’assistenza professionalmente accettabile.

Sta di fatto che, intervenuto ad una trasmissione televisiva, il Ministro Schillaci, per indorare i suoi desiderata, ha avanzato l’idea di istituire un percorso universitario per la specializzazione in medici di medicina generale! Questo perché sa benissimo che per realizzare il sogno dell’assistenza territoriale, attraverso Case di Comunità e Ospedali di comunità (da strutturare e rendere operativi entro agosto del prossimo anno stando a quanto imposto dal PNRR) c’è oggi assoluta necessità che i “medici di famiglia” dedichino parte del loro orario lavorativo proprio a queste strutture territoriali. Idea che attualmente non è affatto condivisa dalla categoria. Schillaci però insiste e ribadisce la necessità di coinvolgere attivamente i medici di medicina generale nel nuovo modello assistenziale. “Non possiamo pensare di avviare la medicina territoriale senza il loro supporto – ha detto nell’intervista -. I medici di famiglia dovranno passare una parte del loro orario all’interno delle Case di Comunità”. E proprio per rendere il progetto più attrattivo, il ministro si è sbilanciato nel confermare l’impegno di “trasformare il percorso formativo del medico di medicina generale in una vera e propria specializzazione universitaria, come già avviene per le altre discipline cliniche”.

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