I dati di Telefono Amico per la Giornata Mondiale per la prevenzione
“Dieci suicidi al giorno, 300 al mese”. Succede in Italia, dove, secondo gli ultimi dati Istat, i casi di persone che mettono fine alla propria vita sono in aumento. A rivelarlo, in una conferenza stampa al Senato, è l'associazione Telefono Amico Italia in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. Un fenomeno che non può destare preoccupazione, anche se il nostro Paese è tra i meno colpiti d’Europa dove nel 2021 il suicidio ha rappresentato il 18,9% dei decessi tra le persone tra i 15 e i 29 anni, superando gli incidenti stradali (16,5%). Ancora peggio, i Paesi delle Americhe del Nord e del Sud, che registrano un aumento del 17% di suicidi dal 2000.
In Italia il tasso registrato negli ultimi 2 anni analizzati dall'Istat (0,40 suicidi ogni 10mila abitanti) è il massimo dal 2015. E la tendenza è in preoccupante crescita. "In particolare – spiegano i ricercatori di Telefono Amico Italia - nell'anno più recente monitorato, il 2022, sono stati registrati 3.934 suicidi; nel 2021 erano stati 3.870 e nel 2020 3.748. Nel 2022 c'è stato un incremento in quasi tutte le fasce di età, tranne quella 65-79 anni. Tra i più giovani l'ulteriore incremento registrato tra il 2021 e il 2022 è avvenuto dopo un ulteriore rilevante incremento tra il 2020 e il 2021 (+16%)". Tuttavia, l'Italia attualmente non dispone né di un piano nazionale integrato per la prevenzione del suicidio né di un sistema di monitoraggio in tempo reale. Motivo per cui, Telefono Amico Italia propone, nello specifico, l'istituzione di un numero di Pubblica Utilità che funzioni h24 7 giorni su 7 per la prevenzione del suicidio; l'avvio di un piano nazionale con azioni coordinate tra scuola, sanità, lavoro e forze dell'ordine; una campagna nazionale anti-stigma e informativa; protocolli clinici nei pronto soccorso e nei centri di salute mentale per l'identificazione precoce delle cause alla base del fenomeno. Ed inoltre, la valutazione, la gestione e il follow-up delle persone affette da comportamenti suicidi, e il coinvolgimento delle realtà del Terzo settore nei tavoli istituzionali “in modo che – sottolineano i responsabili dell’associazione - possano mettere a disposizione l'ampio bagaglio esperienziale costruito in decenni di relazioni dirette con persone che hanno tentato il suicidio, che sono state attraversate da pensieri suicidi o che hanno subito dei lutti a causa del suicidio”.