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“Boom della spesa sanitaria pagata dai cittadini”

Allarme della Ragioneria Generale dello Stato

Aumentano le spese sanitarie pagate di tasca propria dai cittadini italiani. A rivelarlo è l’ultimo Rapporto della Ragioneria Generale dello Stato relativo all’anno 2023, periodo in cui – è la spietata “sentenza” del report – nel nostro Paese “la spesa sanitaria pubblica ha toccato quota 132,9 mld (+2% rispetto al 2022) cui vanno sommati altri 43 mld di spesa out of pocket (+7%) – cioè pagata dai privati cittadini - per arrivare alla cifra ‘monstre’ generale di quasi 176 mld. Un record. Secondo il Rapporto, cresce anche la spesa per reddito da lavoro dipendente del settore sanitario (+1,8%) e la spesa farmaceutica diretta (+13,9%). Come pure sono in salita i consumi intermedi (+2,2%), e la farmaceutica convenzionata con una lieve crescita dello 0,2%. Mentre cala la spesa per l’assistenza per la medicina convenzionata (-3%) e continua a salire la spesa per gli acquisti di prestazione dal privato (+2,1%). Male i conti delle Regioni, che vedono aumentare il disavanzo a 1,85 miliardi. “Alla luce dei vincoli di bilancio e delle caratteristiche demografiche del Paese – è l’analisi della Ragioneria dello Stato - è opportuna una costante azione di consolidamento e di rafforzamento delle attività di monitoraggio dei costi e della qualità delle prestazioni erogate nelle diverse articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale (SSN)”. Per la Ragioneria in ogni caso “esistono margini di efficientamento e di razionalizzazione del sistema che possono essere utilmente attivati per far fronte agli effetti dell’invecchiamento della popolazione garantendo la qualità e l’universalità dei servizi erogati”.

La spesa sanitaria corrente. In particolare, si legge nel Rapporto, tra il 2014 e il 2023 è passata da 110.746,3 a 132.895,3 miliardi di euro, equivalente a un incremento medio annuo del 2%. Percentuale confermata anche tra il 2022 e il 2023. “Il persistente aumento della spesa pubblica osservato nel decennio in esame – spiegano alla Ragioneria Generale dello Stato - è contraddistinto da un’accelerazione tra il 2020 e il 2021 per via dei maggiori costi connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19”. Ed infatti, fino al 2019 “l’incremento medio annuo è stato dell’1,1%, mentre nel biennio successivo ha raggiunto il 4,2%. In particolare, la crescita osservata nel 2020 (+5,4%) risulta essere più consistente di quella riscontrabile nel 2021 (+2,9%), presumibilmente per via dei diversi modelli organizzativi varati dalle regioni per fronteggiare la crisi epidemiologica”. Meno accentuato risulta, invece, “il tasso di incremento osservato negli ultimi due anni in ragione dell’attenuarsi delle spese strettamente legate alle misure emergenziali…”. A livello di singola regione, nel 2023 solo la Calabria e l’Umbria fanno registrare “valori negativi, rispettivamente del -4,3% e -0,6%”.

Spesa out of pocket oltre un terzo della spesa totale. In linea con l’anno precedente, dopo il rallentamento registrato nel 2020 (pari a - 11,6% rispetto al 2019), continua il trend crescente della spesa sanitaria privata che presenta una variazione del +7% rispetto ai valori dell’anno precedente arrivando a toccare la quota record di 43,1 miliardi di euro. Circa, invece, la composizione della rilevazione della spesa sanitaria privata per tipologia di spesa, nel 2023, le spese per visite specialistiche ambulatoriali ed interventi, in linea con gli anni precedenti, continuano ad avere un peso prevalente (47%) sul totale della spesa sostenuta dai privati. Anche per l’anno 2023, tra l’altro, la rilevazione della spesa sanitaria privata per visite specialistiche ambulatoriali ed interventi chirurgici proviene prevalentemente da medici odontoiatri (pari a circa il 28,5%).

Aumenta ancora il disavanzo delle Regioni. Continua a salire il disavanzo delle Regioni (ante coperture ndr.) che – evidenzia il Rapporto - nel 2023 si è attestato a 1,850 miliardi, il dato più elevato degli ultimi 10 anni. Analizzando queste cifre, secondo la Ragioneria “sono 14 le Regioni con i conti in rosso e che hanno dovuto mettere mano a risorse proprie (e quindi a tagliare su altre voci di spesa extra sanitarie) per chiudere i bilanci”.

Spesa farmaceutica diretta sempre più alta. La spesa nel periodo 2014-2023 è passata da 8.834,1 a 14.535,8 milioni di euro, con un corrispondente incremento medio annuo del 5,7%. Nell’ultimo anno la crescita è stata invece a doppia cifra (+13,9%). A livello regionale, nel 2023 tutte le regioni hanno mostrato una crescita della spesa con un picco del 39,7% per la Valle d’Aosta.


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