“Mina la Costituzione e l’unità del Paese”. Una nuova severa bocciatura della legge sull’Autonomia Differenziata arriva anche dal Cimo, la federazione dei sindacati dei medici ospedalieri. L’altolà è stato reso noto dai segretari regionali del sindacato riuniti nei giorni scorsi a Bologna, dove, tra l’altro, hanno anche espresso una altrettanta severa bocciatura, con una posizione “unanime e incondizionata”, sul decreto legge sulle Liste di attesa.
In particolare, sull’autonomia differenziata – si legge in una nota – il Cimo ritiene che “la negativa esperienza in sanità, fonte di grandi sprechi e disequità a danno dei cittadini, rappresenti il vero monito per il futuro del nostro Paese perché analoghi percorsi saranno avviati su altri ambiti dei servizi essenziali, portando ad una vera e propria disintegrazione dello stato sociale del Paese”.
“In aggiunta, i futuri LEP – avverte il sindacato dei medici ospedalieri - richiederanno importanti risorse aggiuntive che costringeranno molte regioni ad aumentare il prelievo fiscal, riducendo, ulteriormente, il potere di acquisto dei cittadini. Attesa, pertanto, l’assoluta inutilità di una Legge fortemente voluta da chi intende trasformare il nostro Paese in tanti piccoli ‘feudi’, CIMO ritiene che i diritti dei cittadini saranno fortemente compromessi da dinamiche che minano i principi fondamentali della Costituzione Italiana. Ed è per tale motivo che il Sindacato dei medici intende essere parte attiva di ogni azione utile a scongiurare gli effetti devastanti di una Legge che mina seriamente l’unità del nostro Paese”.