In margine alla manifestazione di questa mattina, mercoledì 25 settembre, il Presidente di Aris Lazio, Michele Bellomo, nell’esprimere il pieno sostegno all’iniziativa voluta fortemente da Mariastella Giorlandino, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“L’Aris, associazione che rappresenta in tutta Italia le strutture di matrice religiosa - solo nel Lazio annovera tra i suoi Associati tutte le tipologie assistenziali: Policlinici Universitari (Gemelli, Campus Biomedico), IRCCS (IDI, Santa Lucia, Fondazione Betti), Ospedali Classificati (FBF, FBF Isola, San Carlo, etc, etc), Case di Cura, Centri di Riabilitazione, RSA e strutture Territoriali - ritiene fondamentale che da parte del governo Nazionale, della Conferenza Stato Regioni e delle Regioni tutte, ci sia un impegno attivo affinché vengano definitivamente risolti alcuni punti critici attuali, quali:
- Decreto Concorrenza: contrariamente a quanto prevede la normativa Europea, lo Stato italiano ha previsto che le strutture sanitarie accreditate siano soggette al Decreto Concorrenza al pari di altre categorie (Taxi, Balneari etc etc.). L’opinione pubblica non è ancora bene informata su questa normativa che riteniamo completamente ingiusta e non conforme a quanto prevede la Direttiva Europea che esclude esplicitamente le Strutture Sanitarie dalla “Concorrenza”. Chiediamo l’immediata sospensione della normativa.
- Decreto sulle tariffe della Specialistica Ambulatoriale. È attualmente rinviata l’applicazione ma a breve dovrebbe essere riemanato. Chiediamo che venga rivisto nella sua struttura e possibilmente ridiscusso con le Associazioni. “Mi domando: come è possibile che una prestazione sanitaria dopo 12 anni venga pagata rimborsata anche il 50% in meno rispetto al 2012? Forse è meglio fermarsi un attimo e riflettere”.
“Infine – conclude Bellomo - ricordo che il 95% dei nostri Associati rappresenta strutture senza fine di lucro. Nel Lazio, a causa del piano di rientro, ci ritroviamo con tariffe vecchie di oltre 12 anni, per non parlare di alcuni DRGS che rispetto ad altre regioni sono notevolmente inferiori. A parità di prestazioni eseguite, una nostra struttura costa al SSN il 40% in meno (se non di più) di una struttura pubblica di stessa tipologia!! Questo lo dico non per incolpare in alcun modo il pubblico, assolutamente, ma solo per far capire che da molti anni ormai lavoriamo in situazione di grandissimo disagio economico”.