Il cardinale Parolin all’Assemblea Generale : “La sanità cattolica, insostituibile”
Grande e qualificata partecipazione all’Assemblea Generale dell’Aris svolta il 20 Novembre 2024 al Centro Congressi “Auditorium Aurelia” di Roma. L’evento, dal titolo “60 anni dell’Aris – La scelta di esserci”, è stato impreziosito dalla attesa prolusione del cardinale Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin, che, nel riconoscere il “fondamentale e insostituibile” ruolo della sanità convenzionata cattolica non profit nell’ambito del Ssn, ha avuto anche parole di “riconoscenza” ed “elogio” per l’impegno con cui l’Aris opera da oltre 60 anni nel panorama socio-sanitario italiano “con la sua identità cristiana che fa dell’attenzione ai piu’ poveri bisognosi di cure, il proprio tratto caratterizzante sempre fedele ai valori del Vangelo”.
I lavori, moderati dal direttore generale Mauro Mattiacci, sono stati introdotti dai saluti istituzionali del presidente del Senato Ignazio La Russa (collegato in video), dalla senatrice Licia Ronzulli, vice presidente del Senato, dal nostro presidente, padre Virginio Bebber, a cui è spettato il compito di tenera la relazione dedicata ai primi 60 anni dell’associazione. In apertura, una Liturgia della Parola celebrata da don Fabio Lorenzetti, vice presidente Aris. Tra i relatori, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che ha parlato sul tema “Quale futuro per il Servizio Sanitario Nazionale? Il ruolo del privato non profit”; don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della Cei, intervenuto sulla “Umanità differenziata”; l’onorevole Luciano Ciocchetti, vice presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, che ha affrontato il tema “Decreto concorrenza: mai la salute come merce di scambio”. Infine l’avvocato Giovanni Costantino, responsabile dell’Ufficio Giuslavoristico dell’ARIS,soffermandosi sulle dinamiche delle contrattazioni per i rinnovi dei CCNL, ha fatto notare che nel periodo in cui le norme consentivano la concorrenza tra pubblico e privato, si dovevano garantire retribuzioni il più possibile uniformi; oggi invece quel riferimento retributivo e venuto meno e quindi la definizione degli stipendi della sanità privata non può più richiamarsi agli stipendi del ssn ma deve seguire altre regole.
Ha poi preso la parola Michele Bellomo, Presidente di ARIS Lazio, il quale soffermandosi sulle difficoltà gestionali di cui soffrono le strutture associate, non certamente attribuibili a deficienze amministrative, ha voluto sottolineare l’ingiustificata disparità nella valutazione dei costi delle stesse prestazioni erogate da una struttura pubblica e da una convenzionata: quella erogata dal privato convenzionato costa allo Stato, e dunque alla comunità, circa il 40% in meno di quella erogata dal servizio pubblico. Infine il direttore generale Mauro Mattiacci ha concluso i lavori. Maggiori approfondimenti si possono leggere nel focus del sito.