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Don Angelelli: «L’esperienza della malattia chiede la condivisione»

Il direttore dell’Ufficio la Pastorale della Salute commenta il messaggio del Papa per la GMM

«L’esperienza della malattia e della sofferenza può generare un incontro facendo emergere una domanda di senso: “perché io, perché a me, perché in questa situazione”. E questa domanda in genere viene rivolta al Dio creatore, del quale sappiamo che è la risposta di senso per ognuno di noi.». Il direttore dell’Ufficio Cei per la Pastorale della Salute don Massimo Angelelli legge il messaggio del Papa per la Giornata mondiale del Malato notando che «il Santo Padre ci dice che è possibile trovare il senso in ciò che sembra esserne privo. Ciascuno di noi è chiamato a trovare la risposta di senso nella propria esperienza».

Il Papa, aggiunge Angelelli, invita ad «accogliere l’esperienza della malattia nella fedeltà a Dio e nella dimensione del dono» ma anche della «condivisione» parlando degli «“angeli di speranza”, che sono i nostri affetti, i nostri curanti, tutte le persone attorno a noi quando sperimentiamo la sofferenza: nulla è peggio di viverla da soli. Il Papa ci dice che i malati hanno un ruolo speciale. Camminare insieme è un segno della dignità umana, è un canto di speranza. I malati non sono solo i destinatari della nostra azione ma gli agenti principali di una rinnovata testimonianza, che dà luce e speranza a tutti noi».

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