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Fragole, un filetto di pesce e olio d’oliva per la salute del cervello

Seguire una dieta mediterranea aiuta a fronteggiare la demenza senile

Una delle strategie più efficaci per proteggere la mente dal declino cognitivo ha il gusto della fragola. Secondo uno studio realizzato dall’American Society for Nutrition, e guidato da Song-Yi Park, professoressa associata presso l’Università delle Hawaii a Mānoa, accanto ad un piatto ricco di spinaci, un filo d’olio d’oliva, una manciata di mirtilli e un filetto di pesce, non può mai mancare una ciotola di fragole fresche. Almeno per chi vuole mantenere una mete lucida anche in terza età. Per dimostrarlo i ricercatori hanno analizzato per decenni i dati di 215mila persone di cinque diverse etnie, tra i 45 e i 75 anni, partecipanti al Multiethnic Cohort Study, uno dei più vasti progetti

La MIND – acronimo di Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay – unisce le caratteristiche salutari della dieta Mediterranea e della DASH (nata per controllare la pressione arteriosa), ma con un obiettivo specifico: proteggere la salute cerebrale e rallentare il declino cognitivo. “I risultati suggeriscono che anche iniziare questa dieta a mezza età può fare la differenza – afferma la prof.ssa Park -. Anche una moderata aderenza alla dieta MIND, è risultata associata a un minor rischio di demenza, il che è incoraggiante per chi potrebbe non riuscire a seguire la dieta alla perfezione”.

Nel modello proposto dai ricercatori, ogni gruppo alimentare della dieta MIND contribuisce a un punteggio complessivo: ad esempio, mangiare fragole o mirtilli due volte a settimana o più vale un punto intero. Tra gli alimenti chiave figurano le verdure a foglia verde, i cereali integrali, la frutta secca, il pesce, i legumi e l’olio d’oliva. Da evitare (o ridurre drasticamente): carne rossa, burro, formaggi grassi, fritti e dolci industriali. I partecipanti che all’inizio dello studio seguivano già uno stile alimentare di tipo MIND avevano un rischio di demenza ridotto del 9%. Ma dopo dieci anni di adesione costante, il rischio si abbassa fino al 25%.



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