L’audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera di Nino Cartabellotta
“Errori di programmazione e definanziamento”. Ma anche “dinamiche che alimentato demotivazione e disaffezione” tra medici ed infermieri. Queste le principali cause per le quali il Servizio sanitario nazionale sta affrontando "una crisi del personale sanitario senza precedenti". A denunciarlo durante l’audizione dell’8 gennaio scorso alla Commissione Affari Sociali della Camera è Nino Cartabellotta, presidente del Gimbe, secondo il quale nella sanità “in 11 anni sono stati persi oltre 28 miliardi di euro, più della metà solo nel 2020-2023”. Tema dell’incontro, l'Indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie.
“Dal 2012-2023 il capitolo di spesa sanitaria relativo ai redditi da lavoro dipendente – l’analisi del Gimbe - è stato quello maggiormente sacrificato". In termini assoluti, dopo una progressiva contrazione da 36,4 miliardi di euro nel 2012 a 34,7 miliardi nel 2017, la spesa, ha sottolineato Cartabellottra, “ha iniziato a risalire raggiungendo 40,8 miliardi nel 2022, per poi scendere a 40,1 miliardi nel 2023. Tuttavia, in termini percentuali sulla spesa sanitaria totale, il trend segna una lenta ma costante riduzione. Nel 2012 rappresentava infatti il 33,5%, mentre nel 2023 si è attestato al 30,6%. "Se la spesa per il personale dipendente – secondo il presidente Gimbe - si fosse mantenuta ai livelli del 2012, quando rappresentava circa un terzo della spesa sanitaria totale, negli ultimi 11 anni il personale dipendente non avrebbe perso 28,1 miliardi, di cui 15,5 miliardi solo tra il 2020 e il 2023, un dato che evidenzia il sacrificio economico imposto ai professionisti del Ssn". Numeri e percentuali che dimostrano, avvertono al Gimbe, che
"il Servizio sanitario nazionale sta affrontando una crisi del personale sanitario senza precedenti…”.
“Senza un adeguato rilancio delle politiche per il personale sanitario, l'offerta dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali – il timore di Cartabellotta - sarà sempre più inadeguata rispetto ai bisogni di salute delle persone, rendendo impossibile garantire il diritto alla tutela della salute". Reso noto anche che nel “2023 la spesa per i gettonisti, fenomeno contro il quale – ricordano al Gimbe - il governo ha messo in campo alcune misure di limitazione, è raddoppiata rispetto all'anno precedente, per un totale di 476,4 milioni di euro”.