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I° Festival dell'”Umano tutto intero”     

Rischi antropologici e tematiche divisive al centro dell’evento


Come orientarsi negli attuali “rischi antropologici”? Quale idea di uomo è in gioco? In parole povere, come i rappresentanti della politica e del governo, della Chiesa, della cultura, ma anche il sindacato, l'associazionismo, la cultura, il volontariato, devono porsi davanti a tematiche legate a maternità, identità di genere, eutanasia, diritto alla vita, denatalità, lavoro, istruzione, tempo libero.

Se ne parla il 18 e il 19 Giugno prossimi al primo Festival dell'”Umano tutto intero” organizzato a Roma dall'associazione “Ditelo sui tetti”, un network che raggruppa oltre un centinaio di associazioni con lo scopo – si legge in una nota – di “dare voce ad un giudizio comune sulle dinamiche normative e 'pubbliche' che incidono sulla concezione dell'umano”. Una iniziativa indubbiamente coraggiosa in quanto punta a far dialogare su tematiche a dir poco “divisive” esponenti della società civile, delle istituzioni e della Chiesa cattolica. Sede dell'incontro, il Pio Sodalizio dei Piceni, a Piazza di Salvatore in Lauro 15, dove nella due giorni si confronteranno ministri, cardinali, politici, docenti, intellettuali, sindacalisti e, persino, poeti, musicisti ed artisti.

Tra i nomi di maggior peso, i cardinali Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede; il cardinale di Bologna Matteo Zuppi, presidente della Cei; il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi), quattro ministri (Giorgetti, Valditara, Roccella, Tajani), il Sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano, il presidente emerito della Camera dei Deputati Luciano Violante.

 L'idea di dar vita al primo Festival su quasi tutti gli aspetti che ruotano intorno al concetto di “umano” - viene specificato nel documento preparatorio dei lavori - nasce dalla necessità di dare risposte possibilmente condivise alle “tante sfide pubbliche per un unico dialogo sull'antropologia”. Una necessità nata dall'attuale constatazione che “il contesto sociale italiano vede progressivamente aumentare, specie nell'ultimo decennio, le pressioni per divellare e mutare, anche attraverso pretese riforme normative e pubbliche, i riferimenti culturali e sociali della tradizione”, spiegano gli organizzatori citando papa Francesco. Ricco il programma degli interventi. Nella prima giornata del 18 Giugno “saranno tracciate – si legge nel testo preparatorio – le principali questioni esistenziali e bioetiche presenti nel dibattito pubblico e oggetto di aspettative legislative”. Nel giorno successivo, il 19 Giugno, “si evidenzierà come proprio il 'cambio d'epoca' in corso chiami i corpi intermedi a una maggiore vivacità nel campo del 'giudizio' culturale e nella elaborazione pre-politica di proposte anche ai decisori, capaci di dare concreta evidenza ad una antropologia in cui la vita sia sempre considerata degna di un valore assoluto”.

scarica il programma:

https://drive.google.com/file/d/1LIhKA_PXYBohkAmIAo-EZXCUPehX38ZD/view?usp=sharing

   


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