Toccante ed appassionata omelia alla Messa Pro Eligendo Romani Pontifici
“Amore, comunità, unione”. Sono le tre parole-chiave alle quali sarà chiamato a tener fede il nuovo Papa che sarà eletto dal Conclave in procinto di iniziare in Vaticano nel pomeriggio del 7 Maggio. Ad invocarle, Giovanni Battista Re, il cardinale decano nella Messa “Pro Eligendo Romano Pontifici” celebrata in mattinata nella basilica di San Pietro, presenti tutti i 133 cardinali elettori ed oltre 5 mila fedeli e pellegrini provenienti da tutto il mondo. Il rito è stato, inoltre, seguito da altre migliaia di persone radunate in piazza San Pietro dove tutta la Messa è stata trasmessa sui megaschermi collocati all’interno del colonnato berniniano. Toccante ed appassionata l’omelia del cardinale Re, in linea con le suggestive parole pronunziate ai funerali di papa Francesco dallo stesso porporato che, tuttavia, non entrerà in Conclave avendo superato il limite degli 80 anni.
"Siamo qui – ha subito spiegato il cardinal decano all’inizio dell’omelia parlando dall’altare della Confessione - per invocare l'aiuto dello Spirito Santo, per implorare la sua luce e la sua forza perché sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l'umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile, complesso e tormentato”. "Pregare, invocando lo Spirito Santo, è l'unico atteggiamento giusto e doveroso”, a cui secondo Re deve tener fede ciascun credente “mentre i Cardinali elettori si preparano ad un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e ad una scelta di eccezionale importanza”. “Un atto umano per il quale – la significativa sottolineatura del porporato - si deve lasciar cadere ogni considerazione personale, e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell'umanità", affinché il nuovo Pontefice guidi la Chiesa con “amore, senso della comunità, unione”.
Il porporato prende spunto, in particolare, dal Vangelo di Giovanni, proclamato in latino durante la celebrazione: è il passo in cui Gesù invita i discepoli a rimanere nel suo amore, il comandamento “nuovo” che – sottolinea re - “non conosce limiti e deve caratterizzare i pensieri e l’azione di tutti i suoi discepoli”. “L’amore è la sola forza capace di cambiare il mondo”, prosegue con forza il cardinale decano, ribadendo che “la qualità fondamentale dei Pastori è l’amore fino al dono completo di sé”, insieme “all’aiuto vicendevole e all’impegno per la comunione ecclesiale e per la fraternità umana universale”.
“Far crescere la comunione è un altro compito del Successore di Pietro” evidenziato dal cardinale, nel senso di “comunione di tutti i cristiani con Cristo, comunione dei vescovi con il Papa e tra loro”. Non una “comunione autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone, i popoli e le culture, avendo a cuore che la Chiesa sia sempre casa e scuola di comunione”.
Altrettanto forte è il richiamo a “mantenere l’unità della Chiesa nel solco tracciato da Cristo agli Apostoli”. “L’unità della Chiesa – avverte infatti il decano - è voluta da Cristo; un’unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nelle diversità, purché si rimanga sempre nella piena fedeltà al Vangelo.
"I Cardinali elettori – ha poi ricordato Re - esprimeranno il loro voto nella Cappella Sistina, dove, come dice la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis – “tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato'". "Preghiamo quindi perché lo Spirito Santo, che negli ultimi cento anni ci ha donato una serie di Pontefici veramente santi e veramente grandi, ci regali ora un Papa secondo il cuore di Dio per il bene della Chiesa e dell'umanità". "Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio”.
Dopo l'omelia, durante la preghiera universale dei fedeli pronunciata in diverse lingue, è stata elevata una particolare intenzione in cinese per il defunto papa Francesco, perché il Signore "lo introduca nella pienezza della vita eterna, in chi ha creduto e sperato nel suo pellegrinaggio terreno".
La Messa Pro Eligendo Romano Pontifici ha, di fatto, concluso, la lunga fase preparatoria del Conclave che inizia nel pomeriggio alle ore 16,30 col raduno dei 133 cardinali elettori nella Cappella papale Paolina. Qui in solenne processione ed all’antico canto gregoriano del Veni Creatoris Spiritus i porporati si recheranno nella Cappella Sistina dove i lavori inizieranno appena sarà pronunziata la storica frase dell’”Extra Omnes” (“Fuori tutti”) dal cerimoniere pontificio. La prima fumata è prevista in serata a partire dalle ore 19 circa, dopo i primi due scrutini, preceduti dal giuramento collettivo ed individuale di ciascun elettore.