Il severo monito di Mattarella nel discorso di fine anno
Liste d’attesa troppo lunghe e il dramma dei tanti italiani costretti a rinunziare a curarsi a causa dei gravi problemi che gravano sulla sanità del nostro Paese. Tra i molteplici mali denunziati nel suo tradizionale discorso di fine anno, la sera del 31 dicembre scorso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non si è dimenticato delle criticità che minano la salute dei nostri connazionali, specialmente tra le fasce sociali meno abbienti, tra le quali sono ormai oltre i 4 milioni i cittadini che hanno deciso di non ricorrere piu’ alle cure sanitare per mancanza di risorse. Una tragedia sanitaria nazionale che il Capo dello Stato ha indicato in due particolari problematiche, le liste di attesa e la grande fuga dalle cure dei meno abbienti, mettendo in luce, tra l’altro, le differenze persistenti in materia di sanità tra Nord e Sud, con le regioni meridionali sempre piu’ penalizzate rispetto a quelle del Nord. "La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie – ha sottolineato, tra l’altro, il presidente - aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d'attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita…”, un male che va a sommarsi ad una piaga altrettanto grave che – il monito di Mattarella – vede nel nostro Paese “numerose persone che rinunciano alle cure e alle medicine perche' prive dei mezzi necessari".
Anche quest'anno Mattarella ha scelto di pronunciare in piedi il discorso di fine anno dal Quirinale, dalla Sala del Lucernaio nella palazzina del Fuga, con sullo sfondo lo studio privato, stelle natalizie, bandiere italiana ed europea, stendardo presidenziale e un albero di Natale molto particolare, allestito con palle colorare recanti stampati tutti gli articoli della Costituzione.
Oltre alle carenze socio-sanitarie, il presidente ha sottolineato altre gravi problematiche come gli incidenti mortali sul lavoro, i suicidi nelle carceri, la mancanza di adeguate politiche giovanili. Senza tuttavia sottolineare anche aspetti positivi riscontrati tra i milioni di cittadini che ha modo di avvicinare ogni giorno. "Ho incontrato valori e comportamenti positivi e incoraggianti nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini. Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà”. Concludendo con parole di speranza e di incoraggiamento grazie anche a questi esempi.
"Siamo chiamati a consolidare e sviluppare – l’esortazione finale di Mattarella - le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale. È un'impresa che si trasmette da una generazione all'altra. Perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte". Anche, ovviamente, nei delicati settori socio-sanitari posti a tutela della salute di tutti i cittadini.