Presto sarà possibile curare la Sla (Sclerosi laterale multipla) con un farmaco usato finora per combattere la dipendenza da alcol. Si tratta dell’acampostrato, il classico principio attivo prescritto per chi ha problemi alcoliche, ma che è in grado anche di rallentare la progressione della Sla causata da mutazioni del gene C9orf72, forma più comune della malattia neurodegenerativa ad oggi senza cura. E' la prospettiva aperta da uno studio internazionale coordinato dal National Institute on Aging degli Nih americani, al quale hanno partecipato diversi di ricerca italiani, a partire dalla Fondazione Irccs Istituto Auxologico Italiano. Gli esperimenti – si legge in una nota ,condotti su cellule motoneuronali derivate da pazienti, hanno dimostrato che l'acamprosato ha un effetto neuroprotettivo paragonabile o superiore a quello del riluzolo, attuale standard per la terapia della sclerosi laterale amiotrofica. Il lavoro è pubblicato su 'Cell Genomics'.
Allo studio – pubblicato su Cell Genomics – oltre all’Auxologico, hanno contribuito ricercatori del Centro Dino Ferrari - Università Statale di Milano e della Fondazione Irccs Policlinico. Il team italiano fa parte del Consorzio SlaGen, fondato anni fa per favorire la ricerca genetica sulla sclerosi laterale amiotrofica. Autore co-senior del lavoro è Isabella Fogh, che ha soggiornato a lungo in Inghilterra anche con il contributo del Centro Dino Ferrari. Lo studio ha analizzato i dati genomici di oltre 41mila persone con Sla e gli scienziati hanno anche scoperto che i fattori genetici che influenzano il rischio di sviluppare Sla sporadica possono modificare l'età di esordio nei pazienti con mutazioni di C9orf72, fornendo nuove informazioni sull'espressione clinica variabile della malattia. "L'originalità dell'approccio - spiega Ticozzi, direttore dell'Uo di Neurologia dell'Auxologico San Luca di Milano - sta nell'avere inizialmente focalizzato la ricerca su varianti geniche influenzanti l'età di esordio dei pazienti con mutazione nel gene C9orf72, per utilizzare poi questa strategia per identificare molecole terapeuticamente efficaci".