“Garantire i diritti dei bambini, in tutto il mondo, specialmente dei piu’ fragili, disabili e bisognosi”. Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, ne ha parlato al Summit Internazionale sui Diritti dei Bambini promosso da papa Francesco il 3 Febbraio scorso. All’evento – presenti migliaia di bambini provenienti da tutto il mondo – sono interventi esponenti della politica, dell’economia e della società civile, tra cui Mario Draghi, Paolo Gentiloni, Liliana Segre, la Regina Rania di Giordania, il Premio Nobel Kailash Satyarthi, esponenti delle istituzioni e del volontariato. Il summit – si legge in una nota del Serafico - ha affrontato “questioni di primaria importanza come la tutela dei minori nei contesti di guerra, il diritto all’istruzione, alla salute, alla nutrizione e la lotta contro lo sfruttamento e il lavoro minorile”. Il Pontefice, nella sua prolusione – riporta la nota - “ha ribadito con forza la necessità di un impegno concreto per garantire ai bambini un futuro dignitoso, richiamando governi e istituzioni internazionali alle proprie responsabilità” affinché “la tutela dei bambini diventi una priorità globale”.
“Questo summit fortemente voluto da Papa Francesco e il grande lavoro svolto dal Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale del Bambino, guidato da padre Enzo Fortunato – l’analisi di Francesca Di Maolo - rappresentano un momento fondamentale di riflessione e azione per garantire il rispetto dei diritti dei bambini. Questo summit è un’opportunità straordinaria per riportare al centro dell’agenda globale i diritti dei bambini, ponendo attenzione particolare ai più vulnerabili, tra i quali i minori con disabilità che oggi, nel mondo, sono circa 240 milioni”. Troppo spesso – ha sottolineato la presidente del Serafico – “ i loro diritti vengono ignorati, vengono privati della possibilità di vivere con dignità e pari opportunità rispetto ai loro coetanei. Ma i bambini sono il nostro futuro e negare i loro diritti significa negare il futuro all’umanità intera. Dobbiamo tradurre le parole in azioni concrete, costruendo politiche inclusive che garantiscano a tutti pari opportunità. Solo così potremo percorrere la strada della dignità, dei diritti, della libertà e dello sviluppo integrale”.