Uno slogan per la Giornata mondiale contro la violenza nei confronti dei sanitari
Il 71% dei medici ospedalieri italiani teme di subire un’aggressione sul posto di lavoro. Percentuale che arriva al 76% tra le dottoresse. Secondo l’ultimo sondaggio del sindacato dei medici della Federazione Cimo-Fesmed, quindi, quasi tre medici su quattro vanno in ospedale con la paura di essere attaccati fisicamente o verbalmente dai pazienti o dai loro familiari. Il report è stato realizzato in occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, che su celebra il 12 marzo. Per l’occasione – oltre a pubblicare il sondaggio integrale -, Cimo-Fesmed lancia sui suoi canali social la campagna “La paura non aiuta la cura”.
"La violenza contro il personale sanitario mina profondamente la serenità dei professionisti nello svolgimento del loro lavoro - commenta Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed –. Ci troviamo dinanzi ad un’emergenza nazionale che non può essere risolta senza un serio intervento strutturale”. Tra le maggiori cause che stanno alla base delle aggressioni al personale medico ed infermieristico individuate dalla Federazione dei medici, “i lunghi tempi di attesa nei pronto soccorso, nelle sale operatorie e negli ambulatori”. Un problema “non piu’ procrastinabile” che, a parere del presidente Quici, occorre affrontare ampliando “ l’offerta sanitaria e consentire ai professionisti della salute di lavorare in condizioni ambientali favorevoli”. Bisogna inoltre recuperare “quel rapporto fiduciario” medico-paziente che oggi – conclude il presidente Cimo-Fesmed – “è fortemente minato da una medicina amministrata e difensiva figlia di provvedimenti legislativi che non vanno incontro ai reali interessi dei cittadini e dei sanitari".