Il convegno del "Patto sulla Non Autosufficienza”
“La Riforma del welfare per gli anziani non autosufficienti è una priorità assoluta, troppo spesso trascurata nel dibattito pubblico”. E’ il forte richiamo lanciato al convegno nazionale organizzato dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza svolto a Roma alla presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci, di medici, geriatri, operatori sanitari, volontari. Titolo dell’incontro, “L’assistenza agli anziani: un investimento per il futuro dell’Italia”, che ha dato modo ai vari relatori di confrontarsi – spiegano gli organizzatori - su “un tema cruciale per il presente e il futuro del Paese, qual è appunto l’assistenza e la cura delle persone anziane non autosufficienti, che richiede strumenti adeguati e politiche lungimiranti. Sollecitazioni, suggerimenti ed analisi condivise dal ministro Schillaci che nel suo intervento ha ricordato, tra l’altro, che “la civiltà di una Nazione si valuta dall'attenzione che si dedica ai più fragili e l'assistenza agli anziani non autosufficienti è uno degli aspetti sui quali siamo fortemente impegnati”. Specificando, in particolare, che l’Esecutivo ha “aumentato i fondi per l’investimento del PNRR sull'assistenza domiciliare integrata raggiungendo in anticipo l’obiettivo del 10% di over 65 assistiti al domicilio. Siamo tornati ad essere la seconda Nazione più longeva al mondo, ma vogliamo che gli over65 vivano più a lungo e meglio. Per fare questo è fondamentale puntare sulla prevenzione”.
“Il tempo, come dimostrano i dati statistici, è un fattore cruciale. Il rischio è mettere mano al settore troppo tardi, cioè quando, a causa del rapido invecchiamento della popolazione, azioni incisive saranno impossibili”, ha avvertito Cristiano Gori, coordinatore del Patto. Secondo il quale “quattro sono gli obiettivi concreti da cui partire per attuare la Riforma: semplificare il labirinto burocratico da affrontare per ricevere i sostegni; aumentare l’aiuto economico per chi offre contratti regolari ai badanti; incrementare la disponibilità di personale specializzato per assistere gli anziani non autosufficienti nelle strutture residenziali; infine introdurre fondamentali servizi domiciliari per chi non è autosufficiente, oggi totalmente assenti in Italia”. Problemi che gravano nel nostro Paese su poco meno di un quarto della popolazione (24,3%) che ha più di 65 anni: circa 14 milioni di persone. Di queste, 4 milioni non sono autosufficienti e necessitano di assistenza continuativa nella vita quotidiana. Ma è anche la fascia di popolazione che cresce più rapidamente: fra dieci anni si stima che saranno circa 6 milioni. “Per questo – l’esortazione di Eleonora Vanni, coordinatrice del Patto - prendersi cura non può essere lasciato solo alle famiglie e ai professionisti, ma è un dovere sociale ed etico che chiama in causa la politica e la società tutta nelle sue diverse articolazioni. Con queste prospettive di invecchiamento occorre pensare oggi ad un welfare del futuro in grado di farvi fronte senza sacrificare i diritti e la qualità della vita degli anziani e dei familiari nonché dei professionisti che, peraltro, già oggi non rispondono numericamente ai fabbisogni attuali”.