Una riforma sostenibile per il futuro della sanità in Italia. E’ l’obiettivo dichiarato da regioni e province autonome, in un documento congiunto diffuso in questi giorni. Punto di partenza per una riforma che abbia senso è, secondo il documento, la riequilibrazione del personale sanitario con i bisogni reali di assistenza dei cittadini.
La carenza di medici e infermieri resta dunque il problema principale da risolvere nell’immediato, aggravato da dinamiche demografiche, trasformazioni sociali e limiti strutturali del sistema. La soluzione, secondo il documento, passa attraverso l’adeguamento dei livelli salariali, la revisione delle procedure concorsuali, la promozione del welfare contrattuale, nonché attraverso il riordino delle professioni sanitarie così da superare la frammentazione dei profili. Di rilievo anche una sostanziale accelerazione della trasformazione digitale del SSN.
Le Regioni, nel loro documento, sottolineano inoltre come il sistema di formazione, in particolare per gli infermieri, mostri segnali preoccupanti quali il calo delle domande di accesso, il rapporto domande/posti vicino all’unità, e l’attrattività erosa dall’espansione dei corsi di laurea in medicina. Queste dinamiche rischiano di compromettere l’equilibrio del cosiddetto skill-mix, sempre più centrale in una popolazione che invecchia costantemente e con alta prevalenza di cronicità.