“Sensibilizzare e informare” le persone affette da patologie oculari “coniugando l’approccio scientifico con quello culturale e artistico”. Se ne è parlato al convegno “L’essenziale è invisibile agli occhi: la medicina incontra l’arte”, organizzato dal Lions Club di Foligno a sostegno della Lega del Filo d’Oro. L’evento si è svolto nei giorni scorsi – informa una nota - al teatro Subasio di Spello (Perugia) presenti medici, volontari, associazioni, pazienti e familiari.
Due le sessioni in cui si sono svolti i lavori. La prima – è stata quella scientifica -, moderata dal dottor Mauro Zampolini con l’intervento del dottor Giovanni Lupidi, che ha affrontato i problemi legati alla vista, e del dottor Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro, che ha illustrato finalità, sfide e supporto offerto ai bambini e alle famiglie ospiti della stessa Lega. Nella seconda sessione dedicata al ruolo dell’arte e della cultura di fronte alle problematiche relative alle patologie oculari, sono intervenuti il professor Andrea Baffoni, storico dell’arte, che la parlato dell’arte “accessibile a ipovedenti e ciechi”; il dottor Arrigo Marzola, che ha condiviso la sua esperienza diretta in materie artistiche e oculistiche, e il professor Stefano Ragni, storico della musica, che ha offerto anche alcuni momenti musicali dal vivo con il soprano Anna Rita Masciotti e Marco Pelliccioni, presidente del Lions Club Foligno, al clarinetto. L’iniziativa è stata sostenuta da vari sponsor e dalla generosità dell’artista Donatella Masciarri, che ha donato alcuni suoi quadri per la raccolta fondi.
L’evento è stato ideato e fortemente voluto dalla dottoressa Katia Mascioni, socia del Lions club folignate: «Il convegno – ha spiegato – è nato da una mia esperienza personale perché ho avuto dei problemi molto seri agli occhi che sono riuscita a superare con le cure adeguate, con gli interventi giusti. Ho rischiato di perderla completamente, però adesso sono ritornata a fare tutto. È stato un bruttissimo periodo e durante la fase finale di questa malattia vera e propria che mi aveva colpito. Per cui ho deciso di recarmi alla Lega del Filo d’Oro per andare a vedere la sede e per vedere chi stava peggio di me. Sono rimasta colpita non solo da come sono organizzati, da come gestiscono la sede, da come aiutano i bambini, perché lì ci sono sia bambini ciechi, ma anche sordi, comunque bambini in estreme difficoltà che vengono aiutati da professionisti del settore e hanno una struttura a misura di bambino». Da qui, l’idea di un convegno incentrato, significativamente, sull’ ”alleanza” dell’arte, della musica e della medicina per curare la malattie che colpiscono gli occhi.