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Lega del Filo d'Oro – Terza conferenza internazionale su tecnologie assistive e disabilità

Lega del Filo d'Oro – Terza conferenza internazionale su tecnologie assistive e disabilità

Presentare gli ultimi studi e le nuove frontiere su tecnologie assistive e disabilità intellettive, motorie e multiple. Ovvero, mettere ancora una volta al servizio delle persone di tutte le età colpite da problematiche sensoriali e multiple le tecniche più avanzate partorite dalla ricerca scientifica. Sono questi i principali obiettivi della terza conferenza internazionale dell'ATAD (Assistive Technology and Disabilities Conference) promossa ed organizzata dalla Fondazione Lega del Filo d'Oro ETS. Presenti all'iniziativa – in programma venerdì 17 maggio 2024 presso la Sala Conferenze del Centro Nazionale della Fondazione Lega del Filo d'Oro (via Linguetta, 3 – Osimo) - esperti del settore, scienziati, medici specialisti, volontari e ricercatori italiani ed internazionali. Vale a dire, alcuni dei nomi più importanti impegnati negli studi delle cure e dell'assistenza di pazienti colpiti da disturbi intellettivi, sensoriali e motorii. Scienziati – si legge in una nota – firmatari di nuove tecnologie assistive in grado di “favorire la funzione comunicativa e ricreativa della persona con disabilità, ma anche per promuoverne l'attività fisica e i compiti più complessi” legati alle dinamiche sociali. Tematiche che hanno nella Lega del Filo d'Oro l'istituzione pioniera nell'ambito degli interventi educativi e riabilitativi delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.

"La conferenza è un'occasione per condividere conoscenze scientifiche circa alcuni aspetti fondamentali dell'intervento riabilitativo e dell'uso di tecnologie assistive”, spiega il professor Giulio Lancioni, direttore scientifico della Fondazione. Tra gli altri aspetti affrontati alla conferenza, “meritano particolare attenzione – aggiunge il direttore - l'occupazione indipendente in compiti funzionali e forme comunicative, la possibilità di promuovere l'attività fisica in maniera indipendente supportando la dimensione motivazionale della persona, e il superamento di problemi interattivi e di comportamento. Per ciascuno degli aspetti trattati, si analizza il ruolo delle tecnologie assistive e il modo in cui esse possono facilitare il raggiungimento di traguardi altrimenti inaccessibili"

In questo scenario le tecnologie assistive, cioè l'insieme di tutte quelle innovazioni tecnologiche inizialmente concepite per altri scopi (comprese le applicazioni degli smartphone o dei tablet o ancora la domotica o la robotica), rappresentano – sottolineano alla Lega del Filo d'Ora – una risorsa fondamentale in grado di rimuovere ostacoli e produrre facilitazioni nel complesso rapporto delle persone con disabilità plurime con l'ambiente circostante. E nel caso delle condizioni di severe disabilità, queste nuove tecnologie possono divenire uno strumento indispensabile per favorire l'indipendenza, l'autodeterminazione e una migliore qualità di vita”.

Alla Lega del Filo d'Oro sono numerosi gli ausili tecnologici assistivi utilizzati per migliorare l'autonomia delle persone con sordocecità e potenziarne le abilità: dai video-ingranditori per testi e immagini ai sintetizzatori vocali per trasformare un testo scritto in suono. Fino ai sistemi automatici che, tramite appositi software, consentono alle persone sordocieche di navigare in internet e inviare e-mail e sms. La Fondazione, inoltre, sviluppa prototipi e soluzioni ad hoc nel campo degli ausili alla comunicazione, che – tenendo conto delle problematiche sensoriali, cognitive e motorie presenti - permettono di aumentare l'autonomia e le potenzialità delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. La Lega del Filo d'Oro, infatti, ha dato vita da oltre 45 anni, presso la sede di Osimo, a un Centro di Ricerca per l'area psicopedagogica e tecnologico-riabilitativa e opera da più di 20 anni con le tecnologie assistive, rispondendo alle richieste dei servizi riabilitativi.

"La ricerca assolve ad un compito fondamentale, vale a dire – ricorda Carlo Ricci, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico ed Etico del Filo d'Oro - raccogliere prove di evidenza sulla effettiva usabilità delle tecnologie da parte di persone con severe compromissioni delle abilità cognitive, sensoriali e motorie e verificarne l'efficacia. Un lavoro necessario per fare in modo di poter divulgare tali tecnologie per accrescerne la divulgazione” tra ii pazienti interessati.

«Se, per la maggior parte delle persone la tecnologia è in grado di semplificare molti aspetti della vita quotidiana, per le persone con disabilità gravi la tecnologia è in grado di rendere le cose possibili, favorendo l'integrazione e l'inclusione, promuovendo l'autonomia e aumentandone sensibilmente la qualità di vita”, il ragionamento di Patrizia Ceccarani, Direttore Tecnico Scientifico della Fondazione, che aggiunge: “Il fine ultimo della Lega del Filo d'Oro è sempre quello di far sì che chi non vede e non sente abbia tutti gli strumenti per autodeterminarsi, ove possibile. A fronte degli straordinari avanzamenti tecnologici che vediamo ogni giorno, abbiamo sempre più bisogno di studi e ricerche sulle nuove tecnologie che ne mettano in evidenza le effettive potenzialità. Non solo per applicarle alla riabilitazione e alla cura delle persone con disabilità, ma anche come supporto al lavoro del personale e all'interazione con i familiari dei nostri utenti».

Le persone con disabilità sensoriali e plurime alla vista e all'udito sono oltre 360mila, la cui stima complessiva – avvertono alla Lega del Filo d'Oro - deve essere però vista verso l'alto, tenendo in considerazione anche i minori al di sotto dei 15 anni, non inclusi nella rilevazione, e le persone che presentano, oltre alla minorazione sensoriale, anche una disabilità intellettiva. In Italia, una persona sordocieca su 4 (25,8%) vive da sola e il 61% ha oltre sessantacinque anni. Proprio rispetto al campione degli over sessantacinque, emerge come il 43,5% riscontri difficoltà gravi nelle attività domestiche, mentre il restante 16,1% dichiara di avere almeno una difficoltà grave sia nelle attività di cura personale che nelle attività domestiche. Inoltre, tra coloro che dichiarano di avere almeno una difficoltà moderata o grave nelle attività di cura personale, quasi 4 persone su 10 (37,5%) denunciano una mancanza di aiuto. Cifra che sale a una persona su due tra coloro che dichiarano invece di avere almeno una difficoltà moderata o grave nell'attività domestica.

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