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L’OMS denuncia il marketing di  industrie che causano 19 milioni di morti all’anno

Le accuse riguardano tabacco, alcool, alimenti ultra-processati e combustibili fossili.

Un marketing “ingannevole”, interferendo negli sforzi dei governi per prevenire malattie mortali come il cancro, le patologie cardiache e diabete, causa nella sola Europa di 2,7 milioni di decessi ogni anno, circa un quarto (24,5%) di tutta la mortalità. Il grido d’allarme viene direttamente dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, che mette sotto accusa industrie che producono tabacco, alcol, alimenti ultra-processati e combustibili fossili. L’OMS ha chiesto espressamente ai governi di imporre una regolamentazione più severa su questi prodotti e sui loro derivati dannosi per la salute.

Lo studio che ha portato l’OMS a lanciare l’allarme rivela che queste produzioni industriali sono responsabili di oltre 7.400 morti ogni giorno nei 53 Stati europei, circa un quarto (24,5%) di tutta la mortalità. A livello globale hanno causato 19 milioni di morti all’anno, ovvero il 34% di tutti i decessi.

Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa, è stato esplicito nel dichiarare che: “Le tattiche dell’industria includono lo sfruttamento delle persone vulnerabili attraverso strategie di marketing mirate, fuorviando i consumatori e facendo false affermazioni sui benefici dei loro prodotti o sulle loro credenziali ambientali”. Le tattiche impiegate dalle “grandi industrie commerciali” stanno minando le misure volte a ridurre il fumo, l’alcol e l’obesità, che sono le principali cause di malattie evitabili”.

L'analisi dell'Oms mostra che tutti i paesi europei sono fuori strada per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che mirano ad arrestare l'aumento dell'obesità o a ridurre del 30% il fumo tra le persone di età pari o superiore a 15 anni. I 53 paesi europei, nel loro insieme, consumano più alcol di qualsiasi altra regione del mondo.

Nonostante i rischi per la salute, solo una minoranza di paesi europei ha vietato il fumo nei luoghi pubblici, mentre gli sforzi per rendere i prodotti nocivi meno attraenti attraverso imballaggi semplici, tassazione sull’alcol ed etichettatura degli alimenti non sono stati ampiamente attuati, dunque conclude il report “con la notevole eccezione delle leggi sul marketing del tabacco adottate in molti paesi, gli sforzi globali per regolamentare il marketing dannoso sono stati, nella migliore delle ipotesi, deludenti”.


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