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L’Oms vara l’Accordo Pandemico Globale, ma l’Italia si astiene

Il nostro Governo non vota sì insieme a Russia ed Iran

Più equità nell’accesso alle terapie e vaccini, produzione locale, sorveglianza One Health e salvaguardia della sovranità nazionale dei singoli Stati. Ecco cosa prevede l’Accordo pandemico globale adottato dall’Assemblea generale Oms, la Magna Charta con le norme preventive con cui i vari Stati firmatari in futuro si impegneranno a fronteggiare altre minacce pandemiche. L’Italia, però, non ci sta. Il nostro Governo ha infatti deciso di astenersi, alleandosi ad altri dieci Paesi, tra i quali Russia, Iran e Olanda. I paesi firmatari sono stati 124 Paesi. Un gesto – l’astensione italiana -duramente criticato da tutti i partiti dell’opposizione e dal mondo scientifico nazionale ed internazionale, senza tuttavia riuscire a far cambiare idea all’esecutivo nostrano. Con l'astensione – si legge infatti in una nota – l’Italia, nel sostenere la necessità di “approfondire” ancora la ricerca in merito a quanto accaduto durante gli anni del Covid, “intende ribadire la propria posizione in merito alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nell' affrontare le questioni di salute pubblica. Apprezziamo che questo principio sia stato incluso nel testo dell'Accordo sulla pandemia". In particolare, il nostro Governo accoglie "con favore" che si sia specificato che l'Accordo non autorizzi l'Oms a imporre agli Stati di adottare misure specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre vaccinazioni o attuare lockdown”.

I punti chiave dell'Accordo pandemico includono, tra l’altro, un approccio integrato One Health, il rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali, la promozione della produzione locale di vaccini e strumenti medici, la creazione di un sistema multilaterale di accesso e condivisione dei patogeni e dei benefici (PABS), e l’istituzione di una rete globale di logistica e approvvigionamento gestita dall’Oms. Il trattato punta sull’equità, la trasparenza e la cooperazione tra gli Stati, in particolare per sostenere i Paesi a basso e medio reddito. Il testo approvato è frutto di un lungo negoziato intergovernativo iniziato nel 2021. L’intesa, composta da 35 articoli, stabilisce un quadro giuridico vincolante per prevenire, prepararsi e rispondere a future pandemie con maggiore equità, cooperazione e trasparenza.

L’Accordo pandemico – spiegano all’Oms - rappresenta un punto di svolta epocale nella governance sanitaria globale. Nasce dalla lezione della pandemia da Covid e cerca di evitare gli errori del passato, in primis le disuguaglianze nell’accesso a vaccini e cure. “Se attuato pienamente”, il piano “punta a contribuire alla costruzione di un mondo più preparato e solidale, dove la salute non sia un privilegio ma un diritto per tutti”.

"Il mondo è più sicuro oggi grazie alla leadership, alla collaborazione e all'impegno dei nostri Stati membri nell'adottare lo storico accordo pandemico dell'Oms - ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell'Oms -. L'accordo è una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l'azione multilaterale. Garantirà che, collettivamente, possiamo proteggere meglio il mondo dalle future minacce pandemiche. È anche un riconoscimento da parte della comunità internazionale che i nostri cittadini, le nostre società e le nostre economie non devono essere lasciati vulnerabili a subire nuovamente perdite come quelle subite durante la Covid."

"A partire dall'apice della pandemia di Covid, i governi di tutti gli angoli del mondo hanno agito con grande determinazione, dedizione e urgenza, e così facendo esercitando la loro sovranità nazionale, per negoziare lo storico accordo pandemico dell'Oms che è stato adottato oggi”. Ad affermarlo, Teodoro Herbosa, segretario del Dipartimento della salute delle Filippine e presidente dell'Assemblea mondiale della sanità di quest'anno, che ha presieduto all'adozione dell'accordo. “Ora che l'accordo è stato portato in vita – ha poi aggiunto - dobbiamo tutti agire con la stessa urgenza per attuare i suoi elementi critici, compresi i sistemi per garantire un accesso equo ai prodotti sanitari salvavita legati alla pandemia. Poiché il Covid è stata un'emergenza irripetibile, l'accordo sulla pandemia dell'Oms offre un'opportunità irripetibile per sfruttare le lezioni apprese da quella crisi e garantire che le persone in tutto il mondo siano meglio protette se emerge una futura pandemia".

Per quanto riguarda la sovranità nazionale, l'Accordo afferma che “nessuna disposizione dell'Accordo sulle pandemie dell'Oms deve essere interpretata nel senso di fornire al Segretariato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, compreso il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'autorità di dirigere, ordinare, modificare o altrimenti prescrivere la legge nazionale e/o nazionale, a seconda dei casi”. E tantomeno, stravolgere o condizionare “le politiche di qualsiasi Parte, o di imporre o altrimenti imporre requisiti che impongano alle Parti di intraprendere azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre obblighi di vaccinazione o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare blocchi".

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