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Operative le Linee guida per l’utilizzo dei medici gettonisti

Con la pubblicazione avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale le “Linee guida che delimitano le condizioni di utilizzo dei medici e degli infermieri ‘gettonisti’” diventano operative.

Il fenomeno era esploso per i medici con la pandemia. Precedente invece aveva interessato gli infermieri a causa della carenza di questi professionisti negli organici dei servizi. Naturalmente il sistema ha ingenerato costi elevati per le strutture. Con le linee guida pubblicate in Gazzetta Ufficiale, da ora in avanti medici gettonisti potranno essere utilizzati nei soli casi di necessità e urgenza, in un'unica occasione (max 12 mesi) e senza possibilità di proroga e laddove non sia possibile ovviare altrimenti alle carenze del personale sanitario. Previsto anche un tetto massimo di 48 ore settimanali di lavoro, con l’assicurazione di  un riposo obbligatorio di undici ore tra un turno e l'altro. Fissati anche i limiti economici orari: dagli 85 euro l’ora per il pronto soccorso e la rianimazione, ai 75 euro l’ora per altri servizi medici. C’è da capire quanto i costi incideranno comunque sulle strutture: per le 48 ore settimanali previste, il medico gettonista costa 4.080 euro a settimana, 16.320 euro al mese e 195.840 euro all’anno per il PS, rianimazione. Un po’ meno per gli altri “servizi medici”:  3.600 euro per le 48 ore settimanali; 14.400 euro mensili e 172.800 euro annuali!  Ricordiamo, tanto per fare un esempio, che attualmente un medico strutturato di Pronto Soccorso percepisce mediamente uno stipendio di circa 54.000 euro all’anno. Per gli infermieri la tariffa varia dai 28 euro per il pronto soccorso a 25 euro per altri servizi.


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