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Ospedale Israelitico – La Giornata mondiale della Vitiligine nel ricordo di Michel Jackson

In occasione della Giornata mondiale della Vitiligine, che si celebra domenica prossima 29 Giugno, l'ospedale Israelitico di Roma ha organizzato nella sede dell’Associazione Civita di Piazza Venezia un incontro-dibattito tra medici, specialisti e volontari. Scopo dell’iniziativa – si legge in una nota – “dare una informazione completa e aggiornata, anche con l'aiuto di esperti italiani e stranieri”, su una delle più gravi malattie cutanee. Un disturbo che ha nel Centro di Fotodermatologia e cura della vitiligine dell’Israelitico una delle istituzioni all’avanguardia in materia.Ospite d'onore dell’incontro, il professor Henry Lim di Detroit (Usa), uno dei massimi esperti mondiali nel campo della Vitiligine e presidente dell'Associazione Internazionale delle Società di Dermatologia (Ilds). "Obiettivo dell’evento è sensibilizzare l'opinione pubblica su una malattia cutanea spesso sottovalutata, ma capace di influenzare profondamente la qualità di vita di chi ne è affetto", sottolinea il professor Andrea Paro Vidolin, responsabile del Centro di fotodermatologia e cura della Vitiligine dell'Israelitico. “La giornata di oggi segna un momento fondamentale nel consolidamento del nostro impegno – ha dichiarato il professor Mario Venezia, Commissario Straordinario dell’Ospedale Israelitico – verso una medicina inclusiva, accessibile e fortemente orientata all’innovazione scientifica. Garantire eccellenza clinica e percorsi personalizzati è da sempre la nostra missione. Siamo orgogliosi di offrire alla cittadinanza un punto di riferimento come il nostro Centro di Fotodermatologia, pensato per migliorare concretamente la vita di chi convive con patologie della pelle come la vitiligine.

La World Vitiligo Day – spiegano al nosocomio della Comunità ebraica romana - nasce nel 2011 per iniziativa di pazienti, dermatologi e associazioni internazionali con l'obiettivo di dare visibilità a una condizione che colpisce circa l'1-2% della popolazione mondiale. La data della Giornata è stata scelta – informano gli organizzatori - per onorare la memoria di Michael Jackson, la pop star che ha contribuito, suo malgrado, a portare l'attenzione del pubblico sulla Vitiligine, di cui era affetto. La Giornata mondiale della Vitiligine è quindi – sottolineano all’Israelitico – “molto più di un evento simbolico: è un invito all'empatia, alla scienza e al cambiamento culturale”. Si tratta, comunque, di una malattia che “non è contagiosa né pericolosa per la salute generale, ma può avere un forte impatto psicologico e sociale, soprattutto nei pazienti più giovani o con fototipi scuri, in cui le chiazze sono più visibili", spiega Paro Vidolin. "Chi convive con la vitiligine affronta spesso pregiudizi, sguardi indiscreti, isolamento sociale e difficoltà relazionali. In alcuni casi, il disagio può evolvere in bassa autostima, ansia o depressione. Non è raro – precisano al Centro di fotodermatologia e cura della vitiligine dell’Israelitico - che pazienti evitino attività quotidiane come andare al mare, indossare abiti corti o partecipare ad eventi sociali, per timore di sentirsi giudicati o diversi". "L'estate rappresenta un momento particolarmente critico. L'esposizione solare – ricordano i sanitari del Centro - può accentuare il contrasto tra la pelle sana e le aree depigmentate, rendendo le chiazze ancora più evidenti. Inoltre, le zone colpite dalla vitiligine sono prive di melanina e quindi maggiormente esposte al rischio di scottature, richiedendo protezione solare elevata e attenzione continua. Questo limita spesso la libertà del paziente, accentuando la sensazione di 'diversità'". Parlare di vitiligine, in definitiva, "significa combattere lo stigma e la disinformazione, ma anche sostenere la ricerca e promuovere l'accesso a cure sempre più efficaci, come le nuove terapie immunomodulanti, la fototerapia mirata e gli approcci integrati con supporto psicologico", la conclusione di Paro Vidolin.

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