All’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) è entrata in funzione la nuova Tac, un modello all’avanguardia in materia di Tomografia Computerizzata – TC o conosciuta più comunemente come TAC –. Si tratta della Naeotom Alpha.Pro, un sistema di ultima generazione le cui caratteristiche rivoluzioneranno lo studio diagnostico, in particolare del sistema cardiovascolare, ma anche di altri distretti corporei. L’inaugurazione, nel corso della festa patronale del Sacro Cuore di Gesù, con la benedizione inaugurale del vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili, che ha presieduto la Messa nei giardini interni dell’ospedale. A concelebrarla anche il Casante dell’Opera Don Calabria, don Massimiliano Parrella. Erano presenti oltre a tutta la direzione dell’Ospedale con il presidente fr. Gedovar Nazzari, la vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, il Prefetto di Verona, Demetrio Martino, il sindaco di Negrar, Fausto Rossignoli la direttrice generale e quella sanitaria dell’Ulss 9, rispettivamente Patrizia Benini e Denise Signorelli.
“L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria è una struttura di eccellenza non solo regionale – ha detto la vicepresidente De Berti – Girando un po’ tutta l’Italia per gli impegni istituzionali ho incontrato molte persone che mi hanno riferito di essersi rivolte all’Ospedale di Negrar, definendolo una garanzia. Tuttavia – ha sottolineato – ciascuno di noi riguardo all’esperienza in ospedale alla fine ricorda il rapporto che ha avuto con le persone che ha incontrato: dal medico, all’infermiere agli addetti alla cura dell’ambiente. L’innovazione tecnologica può esserci se dietro c’è un’eccellenza umana del personale, che qui ha radici lontane, nel suo Fondatore, S. Giovanni Calabria”. “La photon counting è una tecnologia in grado di superare la gran parte dei limiti storici della TC nello studio radiologico del cuore, tanto che anche nei casi più complessi può essere una valida alternativa alla coronarografia diagnostica, procedura invasiva e non priva di rischi”, ha spiegato il dottor Giovanni Foti, direttore della Diagnostica per immagini dell’IRCCS di Negrar. “Avvantaggiandosi di una risoluzione spaziale in media 3-4 volte superiore ai più comuni tomografi e di un efficiente utilizzo delle radiazioni, può essere impiegata anche per la diagnosi accurata di numerose patologie, dalle malattie neuro-vascolari, a quelle osteoarticolari, polmonari ed oncologiche”. ll vero punto di svolta della tecnologia photon counting, rispetto alle TC precedenti, è nel funzionamento del detettore, il pannello che raccoglie i raggi X attenuati dal passaggio attraverso il corpo del paziente. Tale dispositivo è a “conta fotonica”. Si tratta di una tecniva che infatti non si limita a contare i fotoni (particella elementare dei raggi X) che arrivano al detettore, ma ne misura anche ogni singola energia). Questo in presenza di un’elevata risoluzione temporale (produce immagini ogni 66 millisecondi) e con un’esposizione a basse dosi di radiazioni.
“Tali caratteristiche – la spiegazione del dottor Carmelo Cicciò, medico radiologo esperto in radiologia cardio-vascolare - ci permettono di ottenere da una parte immagini che rilevano anche il più piccolo dettaglio, fino a 100 micron (Ultra High Definition). E dall’altra, l’eliminazione degli artefatti, cioè quegli elementi che spesso compromettono la qualità diagnostica delle immagini dei vasi coronarici fornite dalle TC di precedente generazione”.