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Ospedale San Pietro Fatebenefratelli - Protesi spalla non è più un tabù, anche col robot

Dall'inizio del 2024 all'ospedale San Pietro Fatebenefratelli effettuati già 70 interventi su patologie legate alla spalla. Obiettivo dichiarato dai sanitari del nosocomio, chiudere l'anno con 200 interventi analoghi. Un indubbio successo nel suo genere positivamente sottolineato da Francesco Franceschi, primario di Ortopedia dello stesso San Pietro Fatebenefratelli e professore associato di Ortopedia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Unicamillus International University.

"La spalla un tempo era la tomba dell'ortopedico – ricorda, tra l'altro, il professore, che nei giorni scorsi ha sostituito una protesi standard alla spalla di un paziente con una nuova personalizzata - non si capiva cosa fare quando c'era un problema. Poi con l'artroscopia abbiamo capito la sua struttura e in seguito c'è stata un'evoluzione rapidissima sul fronte delle protesi, come accaduto per l'anca e il ginocchio. Le prime portavano ad un salvataggio, ma senza la speranza di grossi movimenti, poi una volta introdotte le protesi inverse - che invertono l'anatomia della spalla e la fanno lavorare senza tendini che si rompono o sono la causa della formazione di artrosi - c'è stato un salto di qualità e abbiamo superato il tabù dell'operazione. Fino ad arrivare alla valutazione computerizzata che permette di adattare i modelli standard alla necessità dei pazienti".

"La realtà virtuale, tramite dei visori che indossiamo, ci permette di posizione in modo perfetto il dispositivo che può essere tagliato in modo sartoriale. La nuova frontiera è affiancarci il robot come già accaduto con il ginocchio e l'anca", precisa il chirurgo. Ma chi è il candidato alla protesi della spalla? "Chi non comincia a dormire la notte, non alza la spalla e non può sollevare dei pesi", risponde. E l'età? "Può variare, dai 40 ai 90 anni. Io ho operato anche un 95enne", puntualizza Franceschi, che annuncia, infine, che nel corso dei circa 2 mesi e mezzo del nuovo anno al San Pietro Fatebenefratelli "abbiamo già impiantato 70 protesi e l'obiettivo è di concludere a 200 alla fine del 2024".

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