News & Eventi

News

News

Policlinico Gemelli - Arriva la rivoluzione della broncoscopia robotica per noduli polmonari

Al Policlinico Gemelli di Roma spira aria di rivoluzione in materia di broncoscopia robotica per le diagnosi dei noduli polmonari. Tecniche di ultima generazione che permettono di studiare con “accuratezza straordinaria anche noduli molto piccoli consentendo una diagnosi davvero precoce delle lesioni polmonari tumorali e offrendo ai pazienti le migliori chances di guarigione”. La novità in materia – si legge in una nota del nosocomio cattolico - si chiama Ion Endoluminal System di Intuitive Surgical (la stessa azienda del robot chirurgico Da Vinci), una piattaforma che consente di effettuare biopsie polmonari minimamente invasive di lesioni nodulari periferiche.  Il Gemelli, primo e unico ospedale di tutto il Centro Sud, si aggiunge ad altre tre strutture del Nord Italia che l’hanno acquisita negli ultimi mesi.

“Un valore aggiunto all’acquisizione del sistema Ion Endoluminal al Gemelli – spiega il professor Rocco Trisolini, Associato di Malattie dell’Apparato respiratorio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della UOC di Pneumologia interventistica del Gemelli - è il fatto di avere a disposizione una sala ibrida, dove è possibile effettuare la procedura di broncoscopia robotica in concomitanza con un sistema TAC di imaging avanzato (cone beam CT). È questo il vero punto di svolta. In questo modo possiamo studiare e diagnosticare tutti i noduli, indipendentemente dalle dimensioni, dalla posizione e dal pattern di crescita del nodulo rispetto al bronco (cioé se si sviluppa all’interno del bronco o al suo esterno). Con le metodiche tradizionali di broncoscopia è possibile diagnosticare affidabilmente solo i noduli che crescono all’interno dei bronchi, ma non le lesioni peribronchiali. Grazie ai sistemi di navigazione ibrida del robot invece è possibile arrivare in prossimità di un nodulo peribronchiale e controllare in tempo reale con una TAC intra-procedurale (cone beam CT) che gli strumenti di prelievo (aghi o pinze) abbiano effettivamente raggiunto la lesione”. La procedura viene effettuata in anestesia generale, non ci sono limiti d’età e il tasso di possibili complicanze è bassissimo. La curva di apprendimento è molto rapida: bastano trenta procedure.

“Questo strumento – conclude il professor Trisolini - è una nuova preziosa freccia al nostro arco per la diagnostica dei noduli polmonari. Ma nel prossimo futuro ne valuteremo il ruolo anche nel trattamento dei noduli polmonari, sfruttando la sua capacità di guidare verso queste lesioni nodulari speciali cateteri, attraverso i quali possono essere somministrate diverse modalità di trattamento (es. microonde o radiofrequenza)”.

Richiedi informazioni